S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

foglietto n. 38/2019

29 Settembre 2019 – XXVI del tempo ordinario

PULIZIE
Dal 30/09 al 05/10 C.A. n°17-18-20 ref. Libralato Antonella
Dal 7/10 al 12/10 Gr. Genitori ragazzi ref. Basso Marica
Dal 14/10 al 19/10 C.A. n° 19 ref. Zanini Dolfina
Dal 21/10 al 26/10 C.A. n. 1-4 ref. Fardin Roberto e Sorato Roberto

MESSA CAPITELLO S. TERESINA  Mercoledì 2 ottobre al Grion ore 20 S. Messa per ricordare S. Teresa di Gesù Bambino.

SALUTO A GRAZIELLA cooperatrice pastorale.
Come già comunicato Graziella in vista dei nuovi incarichi pastorali si trasferirà nella fraternità della parrocchia di S. Antonio di Marocco di Mogliano. Domenica 29 settembre alla messa delle 9.30 Graziella saluterà la comunità di S. Ambrogio, insieme affideremo nell’eucaristia il suo cammino.

DOMENICA 29 SETTEMBRE GIORNATA del MIGRANTE e del RIFUGIATO In chiesa sono disponibili le copie della lettera di Papa Francesco su questa giornata.

DATE PROSSIMI BATTESIMI Domenica 24 novembre durante la messa delle ore 11. Le coppie di genitori interessate contattino don Federico.

Scuola dell’infanzia e nido integrato: ricordiamo che il 3 ottobre si terranno le assemblee di inizio anno coi genitori. Ore 20 per il nido. Ore 20:45 scuola dell’infanzia.

CONSIGLIO PASTORALE Mercoledì 9 ottobre ore 20.45 in canonica. Verrà fatta pervenire la convocazione.

CORO GIOVANI martedì 1 ottobre iniziano le prove dalle ore 20.30 alle 21.30. Le prove sono aperte a tutti coloro che vogliono pregare il Signore con il canto. Vi aspettiamo numerosi!!

MOSTRA GIOCATTOLI: nell’ambito delle manifestazioni della Sagra di S.Ambrogio, sarà allestita una mostra storica di giocattoli e giochi dei tempi andati, in concomitanza della pesca di beneficenza. Tutte le informazioni sono riportate nel foglio di “INVITO AI COMPAESANI DI S. AMBROGIO” presente in chiesa.

VANGELO NELLE CASE si riprende, il 1 ottobre, alle 20,30 a casa di Antonella Barbiero. Si continua con il Vangelo di Luca. Per informazioni 3402851770.

SFILATA ABITI DA SPOSA: In occasione della sagra di S. Ambrogio 2019 verrà organizzata, nel primo pomeriggio di domenica 27 ottobre, una sfilata di vestiti da sposa degli anni passati. Non c’è più bisogno di abiti ma servono accessori di vario genere (veli, guanti, sottogonne, ecc…). Cerchiamo inoltre giovani modelle disposte a indossare questi preziosi abiti e abbiamo bisogno anche di qualche giovanotto per accompagnare sul palco le ragazze. Chi è disponibile può contattare Chiara Fardin Vian 392 275 4759.

******** LAVORI PIAZZALE DELLA CHIESA ********

ACCESSI L’accesso all’oratorio sarà dal cancello grande della canonica, mentre alla chiesa solo dalla porta centrale.
A CHE PUNTO SIAMO? In chiesa potete trovare un prospetto dei lavori con lo stato del finanziamento dell’opera: le pietre colorate rappresentano simbolicamente i soldi finora raccolti, quelle vuote aspettano la generosità della comunità! Ad ora sono stati raccolti da buste parrocchiali e offerte varie 40.500 euro.
RACCOLTA FONDI Ogni contributo a favore di tale opera è bene accetto. Ricordiamo l’iniziativa UNA PIETRA PER IL SAGRATO: “acquistare” simbolicamente una o più pietre per il sagrato al costo di 50€ l’una, anche con offerte straordinarie tramite bonifico bancario specificando la causale “Una pietra per il sagrato”.
Di seguito gli estremi per il bonifico: IBAN IT 24 Y 08327 62941 000000012690
PARROCCHIA S. AMBROGIO DI GRION
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ROMA, AG. TREBASELEGHE
Ringrazio fin d’ora quanti collaboreranno e contribuiranno nel miglior modo possibile secondo coscienza e possibilità.

AVVISI DELLA COLLABORAZIONE

ORARIO SS. MESSE NELLE PARROCCHIE DELLA COLLABORAZIONE

INGRESSO NUOVO VESCOVO DI TREVISO MONS. MICHELE TOMASI
In preparazione all’ingresso del Vescovo Michele nella nostra Diocesi, che avverrà domenica 6 ottobre, ci troveremo a pregare davanti a Gesù Eucaristia giovedì 3, alle ore 20.45, in chiesa a Trebaseleghe. E’ un momento importante della vita della nostra Chiesa diocesana e siamo tutti invitati a viverlo nella fede e nella preghiera. Invitiamo tutti i fedeli a partecipare all’Adorazione Eucaristica: la preghiera è il polmone della nostra vita cristiana e la carità è il frutto più bello. Vogliamo essere vicini al nostro nuovo Vescovo affidandolo al Signore e a Maria. Appuntamento a giovedì 3 ottobre!
Domenica 6 ottobre ingresso del nuovo Vescovo Michele Tomasi alle ore 16 in cattedrale a Treviso. Si può seguire la celebrazione in televisione su Telechiara canale 14.

TAVOLA ROTONDA GENITORI A CUORE APERTO
Conoscere i molteplici aspetti della genitorialità per un progetto di famiglia generativa. Domenica 6 ottobre dalle 8.30 alle 13.00 al Centro della Famiglia Treviso via S. Nicolò, 60. Per info e iscrizioni entro mercoledì 2 ottobre tel 0422 582367, www.centrodellafamiglia.it

DOMENICA 29 SETTEMBRE GIORNATA del MIGRANTE e del RIFUGIATO

In questa occasione noi volontari assieme a don Rolando e don Federico, vogliamo aggiornare la nostre comunità parrocchiali su come procede il progetto “Rifugiato a casa mia”. Sono ormai passati tre anni da quando il progetto è iniziato Trebaseleghe in collaborazione con Fossalta, S. Ambrogio e Silvelle, ed ora siamo quasi giunti al termine del secondo percorso attivato. Attualmente seguono il progetto due giovani ragazzi che sono ospiti in un appartamento a Trebaseleghe.

Ecco una loro presentazione:

Io mi chiamo Abdoulaye, ho 22 anni e sono nato in Guinea, lì vivono mia mamma, le mie due sorelle e mio fratello, mentre mio papà è morto. Io non sono mai andato a scuola in Africa, nemmeno da bambino, perché dovevo aiutare mio papà nel negozio di scarpe e vestiti.
Sono venuto in Italia perché nel mio paese c’erano guerre tra etnie “mandinca e pular”, un giorno mio papà tornando dal lavoro è stato ucciso per strada da un’etnia diversa dalla nostra. Così mia mamma per paura che uccidessero anche noi, ha detto a me e a mio fratello di scappare, per poterci salvare. Lui non so dove si trova.
Dopo essere scappato nel 2013, a 17 anni sono arrivato il Libia, lì per sei mesi ho lavorato come muratore. Poi mi hanno messo in prigione, senza un motivo, lì mi picchiavano, ho preso davvero tante botte, mi hanno anche rotto i denti.
Per fortuna sono riuscito a scappare e mi sono imbarcato per l’Italia. Dopo una settimana sono arrivato a Lampedusa, il 28 agosto, dopo pochi giorni sono stato trasferito alla caserma Dosson dove sono rimasto per tre anni e poi in Caritas per tre mesi.
Il 1 giugno 2019 sono arrivato a Trebaseleghe, qui sono felice, ho un casa ma soprattutto un lavoro in una ditta qui in paese.
Il 21 ottobre devo ritornare in Africa per rifarmi il passaporto, ho un po’ di paura perché non so cosa mi succederà, spero vada tutto bene. Spero di avere un po’ di tempo per passare nel mio paese per salutare la mia mamma e le mie sorelle che non vedo dal 2013.
Il mio sogno è di poter rimanere in Italia a lavorare e farmi una famiglia, perché l’Italia mi ha salvato la vita.

Io mi chiamo Muda, ho 26 anni, sono nato in Benin, lì ho mia mamma e due sorelle.
Sono scappato da casa a 22 anni per salvarmi la vita. Il mio problema è stata una lite tra mio papà e dei vicini di casa che si erano impadroniti di un nostro terreno per dare da mangiare alle loro mucche. Mio papà ha chiesto aiuto alla polizia ma non si è risolto nulla. Allora lui ha cercato di farsi giustizia da solo, ma è stato picchiato ed io sono intervenuto per difenderlo.
Questo fatto ha comportato una situazione di pericolo per me e la mia famiglia, così sono scappato in Niger e poi in Libia.
Un giorno mi è stato detto: “Prendi tutti i soldi e scappa”, era notte, ci hanno portato in mare e costretti a salire sulle barche.
Sono arrivato in Sicilia poi mi hanno trasferito in caserma a Dosson e poi a Quinto. A novembre sono arrivato a Trebaseleghe e da subito ho trovato lavoro come saldatore in una ditta del paese.
Credevo di aver perso tutto, invece qui ho capito che posso essere più forte e farcela nel bene.
Se potessi vorrei tornare a vivere in Africa a casa mia, però sono contento di vivere anche qui in Italia. Ora che sono quasi alla fine del progetto, spero di trovare una casa per me e che il lavoro continui.
Sono molto grato a tutti voi, ringrazio don Rolando, don Federico e tutti i volontari che ci aiutano. Per tutto questo credo che siamo molto fortunati.

COMMENTO AL VANGELO

Il peccato del ricco? Non vedere i bisognosi.
di E. Rocchi

Una parabola dura e dolce, con la morte a fare da spartiacque tra due scene: nella prima il ricco e il povero sono contrapposti in un confronto impietoso; nella seconda, si intreccia, sopra il grande abisso, un dialogo mirabile tra il ricco e il padre Abramo. Prima scena: un personaggio avvolto di porpora, uno vestito di piaghe; il ricco banchetta a sazietà e spreca, Lazzaro guarda con occhi tristi e affamati, a gara con i cani, se sotto la tavola è caduta una briciola. Morì il povero e fu portato nel seno di Abramo, morì il ricco e fu sepolto nell’inferno. Una domanda si impone con forza a questo punto: perché il ricco è condannato nell’abisso di fuoco? Di quale peccato si è macchiato?

Gesù non denuncia una mancanza specifica o qualche trasgressione di comandamenti o precetti. Mette in evidenza il nodo di fondo: un modo iniquo di abitare la terra, un modo profondamente ateo, anche se non trasgredisce nessuna legge. Un mondo così, dove uno vive da Dio e uno da rifiuto, è quello sognato da Dio? È normale che una creatura sia ridotta in condizioni disumane per sopravvivere? Prima ancora che sui comandamenti, lo sguardo di Gesù si posa su di una realtà profondamente malata, da dove sale uno stridore, un conflitto, un orrore che avvolge tutta la scena. E che ci fa provare vergogna. Di quale peccato si tratta? «Se mi chiudo nel mio io, anche adorno di tutte le virtù, ma non partecipo all’esistenza degli altri, se non sono sensibile e non mi dischiudo agli altri, posso essere privo di peccati eppure vivo in una situazione di peccato» (Giovanni Vannucci).

Doveva scavalcarlo sulla soglia ogni volta che entrava o usciva dalla sua villa, e, impassibile, neppure lo vedeva! Non gli ha fatto del male, no. Semplicemente Lazzaro non c’era, non esisteva, lo ha ridotto a un rifiuto, a nulla. Ora Lazzaro è portato in alto, accolto nel grembo di un Abramo più materno che paterno, che proclama il diritto di tutti i poveri ad essere trattati come figli. Ma “figlio” è chiamato anche il ricco, nonostante l’inferno, anche lui figlio per sempre di un Abramo dalla dolcezza di madre. Padre, una goccia d’acqua sopra l’abisso! Una parola sola per i miei cinque fratelli! E invece no, perché non è la morte che converte, ma la vita.

Hanno Mosè e i profeti, hanno il grido dei poveri, che sono la voce e la carne di un Dio che si identifica con loro (ciò che avete fatto a uno di questi piccoli, è a me che l’avete fatto). Si tratta allora di prendere, come Gesù, il punto di vista dei poveri, di «scegliere sempre l’umano contro il disumano» (David Turoldo), con quel suo sguardo amoroso e forte davanti al quale ogni legge diventa piccina, perfino quella di Mosè (R. Virgili).