S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

Questa richiesta dei discepoli è una bella richiesta. Nella nostra vita abbiamo mai chiesto a qualcuno che ci insegni a pregare? Forse abbiamo insegnato a dire le preghiera, ci hanno insegnato le preghiere, delle formule. Ma pregare è un qualcosa di più, è recuperare quelle relazione davanti a Dio, è collegare la spina, è dare respiro alla nostra vita dentro una relazione con il Padre. Signore insegnaci a vivere la relazione con te.

Quante volte preghiamo, recitiamo preghiere… magari qualche studente ricorderà un esame che, nonostante le preghiere, è andato male. O una mamma che ha pregato perché il figlio cambiasse comportamento è invece tutto come prima. Oppure la preghiera per chiedere la salute, la guarigione per una malattia e poi non c’è stato nessun recupero. Sono situazioni che mettono alla prova la fiducia in Dio, possono mettere in crisi la relazione con Lui: prego, chiedo e non succede niente, anzi…

Di fronte a ciò è bello chiedere: “Signore insegnaci a pregare”. Insegnaci a vivere la relazione con te da figli, e si cresce nella relazione, a volte preghiamo ancora in modo infantile: chiedere ricevere.

Gesù nel padre nostro ci insegna come rivolgersi a Dio e cosa chiedere.

Padre, rivolgersi a Dio con la confidenza e la fiducia di figli, dove si riconosce la tenerezza e l’autorevolezza. Se c’è una confidenza e fiducia non serve aspettare momenti, luoghi ogni momento io posso rivolgermi a lui con quelle parole più spontanee che nascono dal cuore.

Sia santificato il tuo nome: significa che Dio possa manifestarsi per quello che è. Il nome di Dio è AMORE, quel volto dell’amore che Gesù ci ha mostrato. Il nome di Dio è santificato quando conosciamo il suo amore per noi, accettiamo di essere creature e non abbiamo paura di lasciarci amare, e di amare gli altri.

Venga il suo regno, chiediamo di essere capaci di vivere qui tra noi lo stile che Gesù ci ha testimoniato con la sua vita, il servire il dare la vita per gli altri.

Chiedere il pane quotidiano, è il pane sostanziale, necessario, né la miseria né l’abbondanza. Chiedere quello di cui abbiamo bisogno per vivere, oltre il cibo materiale anche tutti quei gesti di cura che necessitiamo per viere.

Perdona a noi i nostri peccati come noi perdoniamo… è il circolo di vita del perdono ricevuto e donato. La consapevolezza della nostra fragilità, di essere peccatori e la forza di donare il perdono a chi può aver sbagliato nei nostri confronti.

E non ci abbandonare nella tentazione, se vedi che stiamo perdendo la strada, se ci sentiamo attratti da ciò che ci fa male, se ci vedi camminare dentro la sfiducia, la paura, la tristezza, dacci la tua mano e accompagnaci fuori. Metti sul nostro cammino persone che ci fanno sperimentare che non siamo mi soli.

Una preghiera che diventa respiro per la vita dentro le diverse situazioni. L’invito poi a chiedere a non stancarci con la fiducia che Dio sa ciò di cui abbiamo bisogno. Imparare anche a chiedere, a volte non chiediamo bene, l’invito a chiedere il dono dello Spirito Santo che è quella comunione d’amore che ci farà capire la strada, capire cosa fare, ci aiuterà a stare dentro le diverse situazioni della vita gioia o fatica, dolore con la certezza di essere figli amati e mai abbandonati.