S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

E’ giusto o no stare insieme anche se non ci si vuole più bene, magari solo per i figli? E’ giusto o no separarsi, divorziare, convivere?

Domande che possono abitarci o che ci facciamo conoscendo alcune situazioni. Domande che portano a un vicolo cieco, portano a voler una risposta immediata netta, a classificare le persone come giuste o sbagliate, dentro o fuori alla chiesa. Domande poste a Gesù per metterlo alla prova per farlo parlare contro la legge e così aver di che accusarlo.

Per la durezza del vostro cuore… Gesù con la sua risposta riconosce che quella legge è nata per la durezza del cuore degli uomini e non da Dio, anzi poi apre ancora una volta l’orizzonte per farci entrare nel sogno, nel disegno di Dio: “Ma all’inizio della creazione Dio li fece maschio e femmina…”

Gesù da quella situazione particolare ci porta a fare un salto nel sogno che Dio ha per ognuno: “Non è bene che l’uomo sia solo, voglio fargli un aiuto che gli corrisponda”.

Ecco il sogno di Dio per ognuno di noi: vuole che nessuno sia da solo perché così non c’è vita. La cosa più triste pesante è ritrovarsi da soli ad affrontare la vita.

Noi siamo immagine di Dio nel nostro essere maschio e femmina in relazione. Una diversità che attrae, che attira non solo per completarci ma anche per creare una comunione che genera vita.

Un aiuto che gli corrisponda, cioè della stessa dignità, della stessa pasta. Un aiuto significa che noi non bastiamo a noi stessi, riceviamo vita da altri e possiamo dare vita ad altri vivendo in relazione. Facciamo attenzione che non tutti gli aiuti corrispondono all’uomo. L’animale per quanto sia giusto rispettarlo non potrà mai essere un aiuto che corrisponde all’uomo.

Essere ad immagine di Dio perché costruiamo comunione è una chiamata per tutti, non solo per chi si sposa. Nella mia unicità sono chiamato a non rendere sole le persone.

E poi l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e formeranno una carne sola. Si forma una carne sola se si ha il coraggio di lasciare i genitori, a volte anche se si è sposati si è ancora molto legati ai genitori, ciò non significa rinnegarli ma porli nella giusta posizione.

Ecco che due persone che decidono di sposarsi, decidono di continuare a costruire questa comunione ogni giorno in un imparare ad amarsi in maniera unica, fedele (non mi tiro indietro) e aperta alla vita. Imparare ad amarsi così si fa esperienza della presenza del Signore proprio attraverso l’altro, ma anche allo stesso tempo si rende visibile come Dio ha amato noi attraverso Gesù. Ci ha amato non per scherzo ma dando la sua vita.

Proviamo a fare un salto indietro e ricordare cosa abbiamo provato quando ci siamo innamorati? Cosa abbiamo intuito, percepito attraverso l’altro/a?

Abbiamo intuito che è bello non essere soli, che è bello ricevere e donare. Chiediamo di continuare a fidarci di questa promessa e lavorare ogni giorno per costruire comunione e realizzare così il sogno di Dio.