S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

foglietto n. 23/2021

Domenica 06 Giugno 2021
Corpo e Sangue del Signore

La vita di Gesù ci è donata nell’Eucaristia

* Gesto di Carità: CESTO della CONDIVISIONE in Chiesa (aiuto alle famiglie del territorio, si portano generi di prima necessità riso, legumi, scatolame) verranno distribuiti al sabato pomeriggio presso il Centro Caritas a Levada;

Appuntamenti della Settimana:
Domenica 6 giugno: Festa del Corpus Domini (non è prevista quest’anno la processione eucaristica con il Santissimo Sacramento), al termine della Messa sarà impartita sull’assemblea la benedizione eucaristica;
ore 10.30 GRUPPO ORATORIO invita le famiglie al CAFFE’ in COMPAGNIA all’esterno dell’Oratorio, con i ragazzi e genitori;
* ore 11.30 a San Ambrogio: 20 ragazzi della parrocchia (amministrata da mons. Maurizio De Pieri – vicario del Vescovo);
* ore 17.00 in Oratorio di Silvelle: Incontro di catechesi con i genitori e padrini – madrine di Battesimo;

* Martedì 8 giugno ore 15.30 in Oratorio: Incontro catechesi ragazzi 1^ Elementare;
* Martedì 8 giugno ore 20.30 S. Messa al capitello di via Duini, 5/B (c/o fam. Geronazzo);
* Mercoledì 9 giugno al pomeriggio: Ritrovo conclusivo gruppo 5^ Elementare in Oratorio di Silvelle – ore 19.00 S. Messa con le famiglie dei ragazzi;
* Sabato 12 Giugno ore 18.30 S. Messa animata dall’Azione Cattolica e con la presenza dei ragazzi e animatori che partecipano al Grest;
Domenica prossima 13 giugno al pomeriggio: Uscita Gruppo di San Ambrogio e Silvelle 2^ Media in bicicletta a Treviso (visita della Cattedrale e del Seminario) lungo pista ciclabile Ostiglia – rientro ore 20.00

Tredicina di San Antonio (anno 2021) a motivo della situazione sanitaria, quest’anno la tradizionale preghiera dedicata al santo di Padova, avrà una modalità diversa:
* Per le 4 parrocchie del comune di Trebaseleghe appuntamento al Santuario di Camposampiero Giovedì 10 giugno – ore 18.30 ritrovo e Messa celebrata dai nostri preti con i frati e una rappresentanza delle parrocchie;
ore 20.30 arrivo della statua di San Antonio in Chiesa a Trebaseleghe per la venerazione e la preghiera per affidare al Santo le vicende della nostra vita e della Chiesa appuntamento è aperto a tutti – nel rispetto delle norme in vigore in questo periodo.
In parrocchia ricordiamo il tradizionale appuntamento: Mercoledì 16 giugno ore 20.30 S. Messa al capitello di S. Antonio (c/o famiglia Pesce – al Fassinaro)

Gruppo Oratorio di San Ambrogio – E STIAMO INSIEME ritrovo estivo per i ragazzi, gli adolescenti e le famiglie in questo ambiente educativo, nel rispetto delle regole sanitarie
Venerdì 11 giugno inizio attività estive serali: ore 20.45 ci troviamo per vedere insieme la partita di calcio Italia – Turchia

tutti sono invitati, ragazzi e famiglie

Lunedì 14 giugno al pomeriggio: inizio del GREST 2021 dalla 1^ Elementare alla 3^ media fino al 3 luglio – Laboratori, giochi di gruppo e tanto divertimento con la collaborazione degli adulti

Ringraziamo sempre di cuore coloro che danno il loro apporto alla comunità con la BUSTA PARROCCHIALE, segno di collaborazione agli impegni economici della comunità.

* Proseguono in maniera positiva i lavori di ristrutturazione della Sala Teatro in questo periodo si procede anche alla dipintura delle pareti esterne della Sala e della Scuola dell’infanzia.

COMMENTO AL VANGELO

Il flusso della vita divina nelle nostre vene
di E. Rocchi

Vangelo di Marco (14,12-ss)

   Il primo giorno degli azzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”».

Prendete, questo è il mio corpo. Nei Vangeli Gesù parla sempre con verbi poveri, semplici, diretti: prendete, ascoltate, venite, andate, partite; corpo e sangue. Ignote quelle mezze parole la cui ambiguità permette ai potenti o ai furbi di consolidare il loro predominio. Gesù è così radicalmente uomo, anche nel linguaggio, da raggiungere Dio e da comunicarlo attraverso le radici, attraverso gesti comuni a tutti. Seguiamo la successione esatta delle parole così come riportata dal Vangelo di Marco: prendete, questo è il mio corpo…

Al primo posto quel verbo, nitido e preciso come un gesto concreto, come mani che si aprono e si tendono. Gesù non chiede agli apostoli di adorare, contemplare, venerare quel pane spezzato, chiede molto di più: “io voglio essere preso dalle tue mani come dono, stare nella tua bocca come pane, nell’intimo tuo come sangue, farmi cellula, respiro, pensiero di te. Tua vita”. Qui è il miracolo, il batticuore, lo scopo: prendete. Per diventare ciò che ricevete. Quello che sconvolge sta in ciò che accade nel discepolo più ancora che in ciò che accade nel pane e nel vino: lui vuole che nelle nostre vene scorra il flusso caldo della sua vita, che nel cuore metta radici il suo coraggio, che ci incamminiamo a vivere l’esistenza umana come l’ha vissuta lui. Dio in me, il mio cuore lo assorbe, lui assorbe il mio cuore, e diventiamo una cosa sola, una stessa vocazione: non andarcene da questo mondo senza essere diventati pezzo di pane buono per la fame e la gioia e la forza di qualcuno. Dio si è fatto uomo per questo, perché l’uomo si faccia come Dio. Gesù ha dato ai suoi due comandi semplici, li ha raddoppiati, e in ogni Eucaristia noi li riascoltiamo: prendete e mangiate, prendete e bevete. A che serve un Pane, un Dio, chiuso nel tabernacolo, da esporre di tanto in tanto alla venerazione e all’incenso? Gesù non è venuto nel mondo per creare nuove liturgie. Ma figli liberi e amanti. Vivi della sua vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.

Corpo e sangue indicano l’intera sua esistenza, la sua vicenda umana, le sue mani di carpentiere con il profumo del legno e il foro dei chiodi, le sue lacrime, le sue passioni, la polvere delle strade, i piedi intrisi di nardo e poi di sangue, e la casa che si riempie di profumo e parole che sanno di cielo. Lui dimora in me e io in lui, le persone, quando amano, dicono le stesse cose: vieni a vivere nella mia casa, la mia casa è la tua casa. Dio lo dice a noi. Prima che io dica: “ho fame”, lui ha detto: “voglio essere con te”. Mi ha cercato, mi attende e si dona. Un Dio così non si merita: lo si deve solo accogliere e lasciarsi amare.