S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

foglietto n. 32/2021

Domenica 1 Agosto 2021
XVIII Tempo ordinario

Prenotazione delle Messe per i defunti: in canonica negli orari di apertura e in sacrestia prima e dopo le celebrazioni;

Azione Cattolica diocesana: Campo Base per educatori Acr e Acg a Caviola dal 14 al 21 Agosto;

Comunicato della Fism (Federazione Scuole Infanzia): “SOSTEGNI BIS”: importanti contributi alle Scuole Materne – è stata accolta con soddisfazione la conversione in legge con modificazioni del decreto-legge n. 73, che, nella sua prima versione, aveva trascurato le scuole dell’infanzia paritarie “no profit”. Ora, sono stati destinati 10 milioni di euro solo a favore delle scuole dell’infanzia

PERDON D’ASSISI da Domenica 1 Agosto a Lunedì 2 agosto è possibile ricevere l’indulgenza della Porziuncola alle seguenti condizioni: la confessione, visita alla chiesa, recita del Padre nostro e del Credo, una preghiera per il Papa.

Gesto di Carità: CESTO della CONDIVISIONE in Chiesa (aiuto alle famiglie del territorio, si portano generi di prima necessità riso, legumi, scatolame) verranno distribuiti al sabato pomeriggio presso il Centro Caritas a Levada;

ORATORIO ESTATE 2021 – E stiamo insieme per i ragazzi e le famiglie:
* S. Ambrogio: aperto pomeriggio ore 16.00 – 21.30 campi da gioco e Beach Volley;
nelle domeniche di agosto al mattino resta chiuso l’Oratorio di S. Ambrogio riprenderà il servizio nel mese di settembre;
* Silvelle – Oratorio: aperto al pomeriggio ore 17.00 – 21.30 spazi esterni; il Campo da Tennis viene ultimato in questi giorni e poi è possibile giocare su prenotazione;

Evento Estivo a Silvelle: Sabato 7 Agosto ore 21.00 in Chiesa – CONCERTO per VIOLINO (m° Kremena Nikolova – Musiche di Bach, Leclair, Telemann e altri)

COMMENTO AL VANGELO

L’opera del Signore è nutrire la vita
di E. Rocchi

Vangelo di Giovanni (6,24-35)

  In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose: «In verità, io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà».

Gesù ha appena compiuto il “segno” al quale tiene di più, il pane condiviso, ed è poi quello più frainteso, il meno capito. La gente infatti lo cerca, lo raggiunge e vorrebbe accaparrarselo come garanzia contro ogni fame futura. Ma il Vangelo di Gesù non fornisce pane, bensì lievito mite e possente al cuore della storia, per farla scorrere verso l’alto, verso la vita indistruttibile. Davanti a loro Gesù annuncia la sua pretesa, assoluta: come ho saziato per un giorno la vostra fame, così posso colmare le profondità della vostra vita! E loro non ce la fanno a seguirlo.

Come loro anch’io, che sono creatura di terra, preferisco il pane, mi fa vivere, lo sento in bocca, lo gusto, lo inghiotto, è così concreto e immediato. Dio e l’eternità restano idee sfuggenti, vaghe, poco più che un fumo di parole. E non li giudico, quelli di Cafarnao, non mi sento superiore a loro: c’è così tanta fame sulla terra che per molti Dio non può che avere la forma di un pane. Inizia allora un’incomprensione di fondo, un dialogo su due piani diversi: Qual è l’opera di Dio? E Gesù risponde disegnando davanti a loro il volto amico di Dio: Come un tempo vi ha dato la manna, così oggi ancora Dio dà. Due parole semplicissime eppure chiave di volta della rivelazione biblica: nutrire la vita è l’opera di Dio. Dio non domanda, Dio dà. Non pretende, offre. Dio non esige nulla, dona tutto. Ma che cosa di preciso dà il Dio di Gesù? Niente fra le cose o i beni di consumo: «Egli non può dare nulla di meno di se stesso. Ma dandoci se stesso ci dà tutto» (Caterina da Siena).

Siamo davanti a uno dei vertici del Vangelo, a uno dei nomi più belli del Signore: Egli è, nella vita, datore di vita. Il dono di Dio è Dio che si dona. Uno dei nomi più belli di Gesù: Io sono il pane della vita. Dalle sue mani la vita fluisce illimitata e inarrestabile. Pietro lo confermerà poco più avanti: «Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole che fanno viva la vita». Che danno vita a spirito, mente, cuore, agli occhi e alle mani. L’opera di Dio è una calda corrente d’amore che entra e fa fiorire le radici di ogni essere umano. Perché diventi, come Lui, nella vita donatore di vita. Questa è l’opera di Dio, credere in colui che Egli ha mandato. Al cuore della fede sta la tenace, dolcissima fiducia che l’opera di Dio è Gesù: volto alto e luminoso dell’umano, libero come nessuno, guaritore del disamore, che ti incalza a diventare il meglio di ciò che puoi diventare. Nessun aspetto minaccioso in lui, ma solo le due ali aperte di una chioccia che protegge e custodisce i suoi pulcini (Lc 13,34), e li fa crescere con tenerezza combattiva, contro tutto ciò che fa male alla vita.