S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

foglietto n. 18/2022

Domenica 1° Maggio 2022
III di Pasqua 

SCARICA IL FOGLIETTO DEI CANTI DELLA MESSA DELLE 9.30

Mese di maggio – dedicato alla Madonna e Recita del S. Rosario
nei capitelli, nelle borgate e in famiglia

Appuntamenti della settimana e Avvisi pastorali

Domenica 1° Maggio: ore 16.00 in Chiesa a Trebaseleghe, “IN CANTO PER LA PACE” – con i Cori parrocchiali delle 4 parrocchie di Trebaseleghe (per invocare la pace per l’Ucraina); l’icona della famiglia, da Trebaseleghe sarà consegnata a Fossalta;
Apertura Bar dell’Oratorio: al mattino ore 10.15 – 12.30   al pomeriggio ore 15.00 – 18.00

* Lunedì ore 20.30 a S. Ambrogio: Incontro per adulti di S. Ambrogio e Silvelle – “Vangelo nelle case” ascolto e condivisione sul Parola di Dio;
* Venerdì ore 20.30 in Chiesa a Silvelle: Adorazione Eucaristica;
* Sabato 7 maggio ore 15.30 in Cattedrale a Treviso ordinazione sacerdotale di Carlo Breda e diaconale di Amos Patarini,del nostro Seminario diocesano;
S. Messa ore 18.30 a S. Ambrogio e Consegna della Veste bianca ai ragazzi della Prima Comunione;
alla sera ore 20.45 Teatro parrocchiale di S. Ambrogio: Commedia in dialetto veneto: “OSPIZIO SOGNI ETERNI” Gruppo Teatrale Il Sorriso – siamo invitati a partecipare a questo momento di ritrovo; – lo spettacolo sarà replicato domenica 15 maggio ore 16.30)

Domenica prossima IV di Pasqua – ricorderemo tutte le mamme – ore 16.00 in Chiesa a S. Ambrogio: Festa del Perdono per i ragazzi di Terza Elementare di S. Ambrogio e Silvelle.

Prenotazione delle Messe per i defunti: in canonica e in sacrestia prima e dopo le celebrazioni

* Gesto di Carità: Raccolta dei generi alimentari – CESTO della CONDIVISIONE, in Chiesa (aiuto alle famiglie del territorio, si portano generi di prima necessità riso, legumi, scatolame) verranno distribuiti al sabato pomeriggio presso il Centro Caritas a Levada;

Accoglienza in parrocchia a S. Ambrogio
* Da giovedì a S. Ambrogio in canonica – è iniziata l’accoglienza di una famiglia ucraina fuggita dalla guerra (5 persone: marito, moglie, 3 figli: due di 11 anni, uno di 12 anni); la gestione è affidata alla Cooperativa Sociale Eleison di Vigonza in contatto con la Prefettura di Padova;
N.B. Ringraziamo i volontari che si sono impegnati a rendere accogliente questo appartamento che in questi mesi era chiuso, dopo la partenza delle Cooperatrici Pastorali.

COMMENTO AL VANGELO

Sorpresi da Gesù: «Mi ami più di tutti?»
di E. Rocchi

Vangelo di Giovanni (21, 1 – 19)
     Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare.

Un’alba sul lago di Galilea. Quante albe nei racconti pasquali! Ma tutta «la nostra vita è un albeggiare continuo (Maria Zambrano), un progressivo sorgere della luce. Pietro e gli altri sei compagni si sono arresi, sono tornati indietro, alla vita di prima. Chiusa la parentesi di quei tre anni di strade, di vento, di sole, di parole come pane e come luce, di itineranza libera e felice, conclusa nel modo più drammatico. E i sette, ammainata la bandiera dei sogni, sono tornati alla legge del quotidiano. «Ma in quella notte non presero nulla». Notte senza stelle, notte amara, in cui in ogni riflesso d’onda pare loro di veder naufragare un sogno, un volto, una vita. In quell’albeggiare sul lago il miracolo non sta nel ripetersi di un’altra pesca straordinaria, sta in Pietro che si butta in acqua vestito, che nuota più forte che può, nell’ansia di un abbraccio, con il cuore che punta diritto verso quel piccolo fuoco sulla riva. Dove Gesù, come una madre, ha preparato una grigliata di pesce per i suoi amici. Poteva sedersi, aspettare il loro arrivo, starsene ad osservare, arrivare dopo, invece no, non trattiene la cura, non frena le attenzioni per loro: fuoco, braci, pesce, il tempo, le mani, il cibo. Si preoccupa di accoglierli bene, stanchi come sono, con qualcosa di buono.

Gli incontri pasquali sono veri, è davvero Gesù, perché quelli che compie sono solo gesti d’amico! Sulla spiaggia, attorno a pane e pesce alla griglia, il più bel dialogo del mondo. Tre brevissime, fulminanti domande, rivolte a un pescatore bagnato come un pulcino, e l’alba è fredda; a Pietro che trema vicino alle braci di un fuocherello, trema per il freddo e per la domanda bruciante: Simone di Giovanni, mi ami più di tutti?

Gesù non si interessa di aspetti dottrinali (hai capito il mio messaggio? ti è chiara la croce?), per lui ciò che brucia sono i legami interpersonali. Vuol sapere se dietro di sé ha lasciato amore, solo allora può tornare dal Padre. Teresa d’Avila, in un’estasi, sente: «Per un “ti amo” detto da te, Teresa, rifarei da capo l’universo». «Simone, mi ami?». Gesù vuol rifare Pietro da capo, lui non si interessa di rimorsi, di sensi di colpa, di pentimenti, ma di cuori riaccesi di nuovo.

E Gesù abbassa le sue richieste e si adegua alla fragilità di Pietro, contento di quel piccolo: «ti sono amico», di quella briciola di «ti voglio bene». Non vuole imporsi, Gesù, vuole vedere il mondo con gli occhi di Pietro, vederlo con il cuore del debole, con gli occhi del povero, da incarnato, o non cambierà mai niente. Non dall’alto di un trono, ma all’altezza della canzone che cantano gli occhi dell’apostolo stanco. E ogni cuore umano è stanco.