S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

foglietto n. 42/2021

Domenica 10 Ottobre 2021
XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

SCARICA IL FOGLIETTO DEI CANTI DELLA MESSA DELLE 9.30

Prenotazione delle Messe per i defunti: in canonica negli orari di apertura e in sacrestia prima e dopo le celebrazioni;

* Sabato 16 ottobre ore 15.30 Oratorio di S. Ambrogio: “CORETTO per RAGAZZI” una proposta di Canto per bambini e ragazzi dalla 1^ alla 5^ Elementare – animata da alcuni adolescenti (per adesione e info Marco 333 1439585)

* Per la catechesi a S. Ambrogio: domenica prossima 17 ottobre S. Messa ore 10.00 sono invitati tutti i Gruppi delle elementari e medie;
Incontro genitori dei ragazzi in Sala Teatro:  * Giovedì 21 ott. ore 20.30 gruppi 4^ – 5^ elementare;  * Venerdì 22 ott. ore 20.30 gruppi 1^ – 2^ – 3^ media;
* Sabato 23 ott. ore 9.30 gruppi 2^- 3^ elementare;

Celebrazione diocesana per l’avvio del Sinodo dei Vescovi Domenica 17 ottobre ore 16.00 a Treviso – Chiesa di San Nicolò  (con la presenza dei sacerdoti e di 3 rappresentanti delle Collaborazioni pastorali) cammino che coinvolgerà tutta la Chiesa italiana

Appuntamenti della settimana:

* domenica 10 ottobre riapre l’oratorio dopo la Messa delle 9.30

* in Diocesi: Lunedì 11 ottobre – Serata della Settimana Sociale dei cattolici “L’ambiente in costruzione e nella progettazione territoriale Transizioni – relatore prof. Paolo Pileri;

* Lunedì 11 ottobre ore 20.45 a S. Ambrogio: Incontro dei volontari della Sagra paesana e degli adulti che collaborano alle varie iniziative;

* Martedì 12 ottobre ore 20.30 in Sala Teatro di Silvelle: Incontro formativo per i volontari della Caritas delle nostre parrocchie;

* Sabato 16 ottobre ore 15.30 in Oratorio di Silvelle: Incontro ministri dell’eucaristia delle 4 parrocchie per riflettere sul servizio in chiesa e con gli anziani e ammalati nelle case;

 

Domenica 17 ottobre a S. Ambrogio S. Messa ore 10.00: (sospesa Messa ore 11.00): Benedizione del Teatro ristrutturato e delle Aule per la catechesi e le associazioni
Sono invitati i ragazzi del catechismo con le famiglie, l’Azione Cattolica con tutti gli aderenti:  è motivo per ringraziare il Signore per le persone che hanno dato il loro prezioso contributo per rendere bello e accogliente il Teatro e offrire alla comunità un luogo di ritrovo e di incontro.

* Referenti dei Centri di Ascolto invitati a ritirare in sacrestia il programma della Sagra paesana 2021 dal 23 al 31 ottobre per distribuirlo alle famiglie

E’ iniziata con i Centri di Ascolto la vendita dei biglietti della LOTTERIA di S. AMBROGIO 2021 – estrazione Domenica 31 ottobre (è possibile acquistarli anche in canonica dopo le S. Messe)

Incontro dei Consigli Pastorali per le iniziative parrocchiali anno 2021 – 2022:
* Martedì 19 ottobre ore 20.45 in Oratorio di Silvelle;
* Mercoledì 20 ottobre ore 20.45 in Sala Teatro a S. Ambrogio;

COMMENTO AL VANGELO

Sarai felice se renderai felice qualcuno
di E. Rocchi

Vangelo di Marco (10,17-30)

   Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre”». «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri».

Gesù è sulla strada, il luogo che più amava: la strada, che è di tutti, collega i lontani, è libera e aperta, una breccia nelle mura, ama gli orizzonti. Ed ecco un tale, uno senza nome ma ricco (la sua identità rubata dal denaro) gli corre incontro. Corre, come uno che ha fretta, fretta di vivere, di vivere davvero. L’uomo senza nome sta per affrontare un grande rischio: interroga Gesù per sapere la verità su se stesso. «Maestro buono, è vita o no la mia? Cosa devo fare per essere vivo davvero?». Domanda eterna. Universale.

Gesù risponde elencando cinque comandamenti e un precetto. «Maestro, tutto questo io l’ho già fatto, da sempre. Eppure…. Gesù fissò lo sguardo su di lui e lo amò. Lo amò per quel “eppure”, che racconta fame e sete d’altro: osservare la legge non ha riempito la vita.

Gesù lo fissa. Quell’uomo fa una esperienza da brividi, sente su di sé lo sguardo di Gesù, incrocia i suoi occhi amanti, può naufragarvi dentro. E se io dovessi continuare il racconto direi: adesso gli va dietro, adesso è preso dall’incantamento, dal fascino del Signore, non resiste…

Invece la conclusione cammina nella direzione che non ti aspetti: «Una cosa ti manca, va’, vendi, dona ai poveri…». Dona. Sarai felice se farai felice qualcuno. Tu non sei ciò che hai, ma ciò che dai.

Dare: verbo pauroso. Noi vogliamo prendere, trattenere, accumulare. Dare ai poveri… Nel Vangelo il verbo amare si traduce sempre con il verbo dare. Ma l’uomo ricco se ne va triste. Noi tutti abbiamo due vite in guerra tra loro: una è fatta di cose e di quotidiano e la seconda si nutre di richiami e appelli, di vocazione e sogno.

L’uomo ricco cammina triste: hanno vinto le cose e il denaro; non seguirà più la vita come appello, ma solo la vita come esistenza ordinaria, ostaggio delle cose.

Per tre volte oggi si dice che Gesù “guardò”: con amore, con preoccupazione, con incoraggiamento. La fede altro non è che la mia risposta al corteggiamento di Dio, un’avventura che nasce da un incontro, quando Dio entra in te e io gli do tempo e cuore.

Ecco allora una delle parole più belle di Gesù: tutto è possibile presso Dio. Egli è capace di far passare un cammello per la cruna di un ago. Dio ha la passione dell’impossibile. Dieci cammelli passeranno.

Don Milani sul letto di morte lo ha capito: adesso finalmente vedo il cammello passare per la cruna dell’ago. Era lui, il cammello, lui di famiglia ricca e potente, che passava per la cruna della piccolezza.

Signore, ecco noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito, cosa avremo in cambio? Avrai in cambio cento fratelli e un cuore moltiplicato.

«Con gli occhi nel sole
a ogni alba io so
che rinunciare per te
è uguale a fiorire» (M. Marcolini).