S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

foglietto n. 17/2022

Domenica 24 Aprile 2022
II di Pasqua 

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Pasqua: l’accorato appello di Francesco “Sia pace per la martoriata Ucraina”
Messaggio pasquale prima della benedizione in piazza San Pietro

  “Fratelli e sorelle, lasciamo entrare la pace di Cristo nelle nostre vite, nelle nostre case, nei nostri Paesi! Anche i nostri sguardi sono increduli, in questa Pasqua di guerra. Troppo sangue abbiamo visto, troppa violenza. Anche i nostri cuori si sono riempiti di paura e di angoscia, mentre tanti nostri fratelli e sorelle si sono dovuti chiudere dentro per difendersi dalle bombe.

Facciamo fatica a credere che Gesù sia veramente risorto, che abbia veramente vinto la morte. Che sia forse un’illusione? Un frutto della nostra immaginazione? Abbiamo alle spalle due anni di pandemia, che hanno lasciato segni pesanti. Era il momento di uscire insieme dal tunnel, mano nella mano, mettendo insieme le forze e le risorse… E invece stiamo dimostrando che in noi non c’è ancora lo spirito di Gesù, c’è ancora lo spirito di Caino, che guarda Abele non come un fratello, ma come un rivale, e pensa a come eliminarlo.

Abbiamo bisogno del Crocifisso Risorto per credere nella vittoria dell’amore, per sperare nella riconciliazione. Sia pace per la martoriata Ucraina, così duramente provata dalla violenza e dalla distruzione della guerra crudele e insensata in cui è stata trascinata. Su questa terribile notte di sofferenza e di morte sorga presto una nuova alba di speranza! Si scelga la pace. Si smetta di mostrare i muscoli mentre la gente soffre. Per favore, per favore: non abituiamoci alla guerra, impegniamoci tutti a chiedere a gran voce la pace, dai balconi e per le strade! Pace! Chi ha la responsabilità delle Nazioni ascolti il grido di pace della gente.

Porto nel cuore tutte le numerose vittime ucraine, i milioni di rifugiati e di sfollati interni, le famiglie divise, gli anziani rimasti soli, le vite spezzate e le città rase al suolo. Ho negli occhi lo sguardo dei bambini rimasti orfani e che fuggono dalla guerra. Guardandoli, non possiamo non avvertire il loro grido di dolore, insieme a quello dei tanti altri bambini che soffrono in tutto il mondo: quelli che muoiono di fame o per assenze di cure, quelli che sono vittime di abusi e violenze e quelli a cui è stato negato il diritto di nascere.

Nel dolore della guerra, non mancano anche segni incoraggianti, come le porte aperte di tante famiglie e comunità che in tutta Europa accolgono migranti e rifugiati. Questi numerosi atti di carità diventino una benedizione per le nostre società, talvolta degradate da tanto egoismo e individualismo, e contribuiscano a renderle accoglienti per tutti”.

Papa Francesco

Tempo di Pasqua – “Cristo è risorto Alleluia!”
     L’evento pasquale di Gesù è il fondamento di tutta la fede cristiana. Il tempo pasquale (50 giorni fino alla festa di Pentecoste: Domenica 5 giugno) prolunga la memoria di questo evento. La Pasqua è celebrata per cinquanta giorni e permea la vita delle comunità cristiane, ne caratterizza gli atteggiamenti: gioia, libertà, condivisione e quella comunione fraterna che è capace di trasformare il mondo.

ACCOGLIENZA DI UNA FAMIGLIA UCRAINA a S. Ambrogio in parrocchia
In questa settimana, inizierà l’accoglienza di una famiglia che è fuggita dalla guerra ed è arrivata a Trebaseleghe; saranno accolti nell’appartamento autonomo presso la Canonica di S. Ambrogio; la gestione degli ambienti è affidata ad una Cooperativa che è impegnata in questo servizio in stretto contatto con la Prefettura di Padova e in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Trebaseleghe, che ha messo in atto tutti gli adempimenti previsti per questa emergenza.
E’ inoltre molto prezioso l’impegno della Caritas e dei volontari, che si rendono disponibili per aiutare queste persone ad inserirsi nella vita sociale e nella comunità cristiana.

Appuntamenti della settimana e Avvisi pastorali

* Domenica 24 aprile Ottava di Pasqua – Festa della Divina Misericordia ore 15.00 in Chiesa a Trebaseleghe: Benedizione “icona Gesù misericordioso”, recita della Coroncina e Adorazione Eucaristica;
Apertura Bar dell’Oratorio: al mattino ore 10.15 – 12.30   al pomeriggio ore 15.00 – 18.00
nel pomeriggio ore 17.00 in Salone del Teatro a S. Ambrogio: Incontro unitario degli adolescenti (15 – 18 anni) che si impegnano come animatori per il Grest estivo in parrocchia; (bella occasione per mettere a frutto i propri talenti per i più piccoli);

* Venerdì ore 20.30 in Oratorio di Trebaseleghe: incontro formativo per i genitori della 5^ Elementare d delle nostre parrocchie;

Domenica prossima II di Pasqua – nel pomeriggio ore 16.00 in Chiesa a Trebaseleghe, “IN CANTO PER LA PACE” – con la presenza dei Cori parrocchiali delle nostre 4 parrocchie del Comune di Trebaseleghe (vuole essere un momento di ascolto e di riflessione per invocare la pace per l’Ucraina);

Sabato 7 maggio ore 20.45 al Teatro parrocchiale di S. Ambrogio: viene proposta una commedia in dialetto veneto: “OSPIZIO SOGNI ETERNI” dal gruppo Teatrale Il Sorriso (siamo invitati a partecipare questo bel momento di ritrovo);  lo spettacolo verrà replicato domenica 15 maggio alle ore 16.30.

Prenotazione delle Messe per i defunti: in canonica e in sacrestia prima e dopo le celebrazioni

Regole per le celebrazioni comunitarie nelle chiese dal 1 di Aprile
Le prescrizioni del Vescovo in seguito al Decreto post emergenza, prevedono alcune attenzioni:
* è sempre obbligatoria la mascherina nei luoghi di culto al chiuso fino al 30 aprile;
* l’igienizzazione delle mani all’ingresso e la Comunione sulla mano;
* la distanza tra le persone viene ridotta e la capienza in chiesa torna al 100%;
* si può tornare a ricevere la Comunione uscendo dal proprio banco, mettendosi in processione;

Gesto di Carità: Raccolta dei generi alimentari – CESTO della CONDIVISIONE, in Chiesa (aiuto alle famiglie del territorio, si portano generi di prima necessità riso, legumi, scatolame) verranno distribuiti al sabato pomeriggio presso il Centro Caritas a Levada;

ICONA DELLE FAMIGLIE
Passaggio dell’icona nelle nostre parrocchie, in preparazione all’Incontro mondiale delle Famiglie in giugno a Roma con Papa Francesco

  Questo appuntamento mondiale, avrà un carattere multicentrico ed ogni Chiesa particolare potrà vivere un’esperienza ecclesiale, valorizzando le risorse locali, con la possibilità di partecipare, ascoltare e seguire l’Incontro con il Santo Padre.
L’Incontro Mondiale si inserisce, nell’attuale cammino sinodale della Chiesa e diventa una preziosa esperienza di “partecipazione, comunione e missione” delle famiglie. L’obiettivo ecclesiale è quello di realizzare un evento globale, che abbia il volto particolare di ogni comunità.
Per la preparazione di questo appuntamento mondiale, nella nostra diocesi di Treviso, è iniziata in febbraio, un’iniziativa che si sta attuando nei vicariati e nelle collaborazioni pastorali; il passaggio di un’icona preparata da padre Rupnik che attraversa tutte le comunità locali; è un cammino che riunisce le famiglie.
Nel nostro vicariato di Camposampiero l’icona sarà presente da sabato 23 aprile, in chiesa di Piombino Dese e vi rimarrà fino a sabato 14 maggio.

Programma per le nostre parrocchie a Silvelle:

* Mercoledì 27 aprile ore 19.45 arrivo a Silvelle (proviene dalla parrocchia di Levada); accoglienza delle famiglie davanti alla Chiesa e preghiera di affidamento a Maria;
* Giovedì mattina sarà presente presso la Scuola dell’Infanzia di Silvelle; nel pomeriggio viene portata in chiesa per la preghiera personale – ore 17.30 S. Rosario per le famiglie – ore 18.00 S. Messa e affidamento delle famiglie;
ore 18.45 partenza per il pellegrinaggio a piedi delle famiglie, lungo via Caovilla e via Bovi per consegnare l’icona alla parrocchia di S. Ambrogio: è un cammino pensato per la comunione e la relazione tra le famiglie, per riscoprire momenti di vita fraterna e di condivisione

Programma a S. Ambrogio:
* Giovedì 28 aprile ore 19.45 arrivo a S. Ambrogio incrocio di via Bovi e via Olmi  (proviene dalla parrocchia di Silvelle); accoglienza delle famiglie e pellegrinaggio a piedi fino alla Chiesa (con canti e letture dell’Amoris Laetitia);
ore 20.30 Veglia di preghiera per le famiglie con testimonianza sul perdono nella vita di coppia;
* Venerdì 29 aprile mattina ore 8.30 S. Messa e Rosario per le famiglie e preghiera personale,
ore 10.00 preghiera e visita in chiesa dei bambini della Scuola dell’Infanzia;
ore 16.00 preghiera con i ragazzi del catechismo – ore 18.00 benedizione e conclusione comunitaria;
ore 18.15 partenza del pellegrinaggio a piedi delle famiglie, lungo via San Ambrogio e via Obbia Alta, per consegnare l’icona alla parrocchia di Trebaseleghe;

COMMENTO AL VANGELO

Quell’invito del Risorto a superare le barriere
di E. Rocchi

Vangelo di Giovanni (20, 19 – 31)

     La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!».  Mostrò loro le mani e il fianco e i discepoli gioirono al vedere il Signore. Disse loro: “Ricevete lo Spirito santo. A coloro a cui perdonerete i peccati saranno perdonati, a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”.

I discepoli erano chiusi in casa per paura. Casa di buio e di paura, mentre fuori è primavera: e venne Gesù a porte chiuse. In mezzo ai suoi, come apertura, schema di aperture continue, passatore di chiusure e di frontiere, pellegrino dell’eternità. Come amo le porte aperte di Dio, brecce nei muri, buchi nella rete (F. Fiorillo), profezia di un mondo in rivolta per fame di umanità. Venne Gesù e stette in mezzo a loro. Nel centro della loro paura, in mezzo a loro, non sopra di loro, non in alto, non davanti, ma al centro, perché tutti sono importanti allo stesso modo. Lui sta al centro della comunità, nell’incontro, nel legame: “lo Spirito del Signore non abita nell’io, non nel tu, egli abita tra l’io e il tu” (M. Buber).

In mezzo a loro, senza gesti clamorosi, solo esserci: presenza è l’altro nome dell’amore. Non accusa, non rimprovera, non abbandona, “sta in mezzo”, forza di coesione degli atomi e del mondo. Pace a voi, annuncia, come una carezza sulle vostre paure, sui vostri sensi di colpa, sui sogni non raggiunti, sulla tristezza che scolora i giorni. Gli avvenimenti di Pasqua, non sono semplici “apparizioni del Risorto”, sono degli incontri, con tutto lo splendore, l’umiltà, la potenza generativa dell’incontro. Otto giorni dopo Gesù è ancora lì: li aveva inviati per le strade, e li ritrova ancora chiusi in quella stessa stanza. E invece di alzare la voce o di lanciare ultimatum, invece di ritirarsi per l’imperfezione di quelle vite, Gesù incontra, accompagna, con l’arte dell’accompagnamento, la fede nascente dei suoi. Guarda, tocca, metti il dito… La Risurrezione non ha richiuso i fori dei chiodi, non ha rimarginato le labbra delle ferite. Perché la morte di croce non è un semplice incidente di percorso da dimenticare: quelle ferite sono la gloria di Dio, il punto più alto che il suo amore folle ha raggiunto, e per questo resteranno eternamente aperte.

Ai discepoli ha fatto vedere le sue ferite, tutta la sua umanità. E dentro c’era tutta la sua divinità. Metti qui la tua mano: qualche volta mi perdo a immaginare che forse un giorno anch’io sentirò le stesse parole, anch’io potrò mettere, tremando, facendomi condurre, cieco di lacrime, mettere la mia mano nel cuore di Dio. E sentirmi amato. Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto! L’ultima beatitudine è per noi, per chi fa fatica, per chi cerca a tentoni, per chi non vede e inciampa, per chi ricomincia. Così termina il Vangelo, così inizia il nostro discepolato: con una beatitudine, con il profumo della gioia, col rischio della felicità, con una promessa di vita capace di attraversare tutto il dolore del mondo, e i deserti sanguinosi della storia.