S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

Gesù usa l’immagine del pastore per parlare di sé, l’immagine della porta per dire la sua centralità per il gregge, per dire che Lui è venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

Usa questa immagine per dire il rapporto di lui con noi. Noi dovremmo vivere il rapporto con Gesù come un pastore lo vive con il suo gregge.

E’ una immagine impegnativa perché dice molte cose.

Primo che abbiamo bisogno di un pastore, abbiamo bisogno di una porta: passare attraverso Gesù per imparare a conoscere il volto di Dio, per imparare a vivere come figli di Dio.

Un pastore che ha lo scopo di esserci perché le pecore vivano, abbiano vita in abbondanza.

Ma noi viviamo così la presenza di Cristo nella nostra vita? Ci lamentiamo perché tanti non frequentano più, non credono, prima di giudicare chiediamoci se hanno incontrato anche attraverso di noi un pastore che da vita, che è per la vita in abbondanza. Oppure hanno incontrato la regola… Guardiamo a Gesù le sue parole, gesti sono sempre stati per la vita delle persone, rimettere in piedi, dare dignità, accogliere…

Accettiamo di avere un pastore, un punto di riferimento, una guida che a volte può essere scomoda, dura ma lo è per la nostra vita, un pastore che sa indicare la strada dire dei sì e dei no per il bene delle pecore?

Che tipo di relazione instaura il pastore con il suo gregge? Sta con le sue pecore, cammina con loro, si sporca le mani, ha a cuore ogni pecore è preziosa, non per la lana, ma perché viva, e l’essere vivi è essere a immagine di Dio.

Cammina davanti ad essere, chiama per nome, ascolta, conduce fuori. Sono le caratteristiche non di una relazione virtuale, ma concreta.

Ci siamo mai sentiti chiamati per nome, ascoltati, accompagnati, sostenuti, “tu sei con me” da Gesù? Un Gesù vivo dentro la comunità.

Il secondo atteggiamento: entra per portare fuori, “E le conduce fuori”. La comunità, il gregge è in cammino, verso dove? Verso la vita piena, verso il sperimentare la presenza e la comunione con Dio. Quindi il pastore cammina con il suo gregge per condurlo fuori dai recinti chiusi della paura, del pregiudizio, delle divisioni, della diffidenza, condurre fuori dal virtuale per entrare nel reale. Condurre fuori da tutto ciò che non è vita, cioè dal peccato, condurre fuori dalla chiusura che può essere generata da una sofferenza, da un lutto… Condurre fuori verso spazi aperti, verso nuovi orizzonti su come vivere la pastorale, l’essere comunità aperta alla collaborazione.

Le pecore ascoltano la sua voce, anzi la sanno distinguere dalla voce dei ladri e briganti… abbiamo imparato a distinguere la voce di chi vuole rovinarci, illuderci, ingannarci da quella che vuole che noi viviamo in abbondanza?

Come si fa ad ascoltare la voce di Gesù quando è nel nostro cuore?

E una voce che da gioia, che ti fa vivere, che ti spinge avanti, consola… Pastore e gregge insieme per la vita.