S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

Con la prima domenica di Avvento inizia un nuovo anno liturgico, un nuovo percorso che ci aiuta ad entrare sempre di più nel conoscere il mistero della vita di Gesù.

Da dove partiamo dalla TERRA, una terra assetata. La parola buona oggi da ricevere è VEGLIATE. Perché dovremmo vegliare, essere svegli, per non perdere un incontro tra il desiderio di Dio di farsi vicino a noi e la nostra terra assetata, “Se tu squarciassi i cieli e scendessi”.

Questa terra assetata può essere la nostra vita. Allora l’avvento ci invita a partire dalla nostra umanità bisognosa. Di che cosa abbiamo sete?

Magari se stiamo vivendo un momento di prova, di malattia, di smarrimento per la perdita di una persona cara, abbiamo sete di senso, di capire, di stare dentro le situazioni che viviamo senza voler scappare, sete di trovare un po’ di tranquillità, stabilità. Una terra assetata di giustizia, dove ognuno è chiamato a fare la propria parte. Sete in chi viene calpestato nella propria dignità. Una terra assetata di presenze amiche vere, di conforto, sostegno. Una sete nel capire le scelta da compiere in vista del futuro… Una sete di misericordia, di perdono perché facciamo i conti con i nostri peccati, con i sensi di  colpa…

Ciascuno provi a dare un nome alla sete che abita la propria terra.

Ma anche possiamo chiederci se ci sentiamo terra assetata oppure siamo già sazi di tutto.

Di fronte alla sete c’è bisogno di acqua…

Ecco che l’acqua che la terra riceve è la parola di Dio che possiamo ascoltare e che ci invita a vegliare.

Vegliate è quell’acqua buona, quella parola buona che disseta. Vegliare perché non sapete quando il padrone di casa ritornerà. Vegliate perché Dio desidera incontrare la mia terra. Nel salmo abbiamo pregato: guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna… vieni a salvarci…

State attenti vegliate per imparare a riconoscere i segni della volontà di Dio di abitare al nostra terra. Possiamo declinare questo state attenti e vegliate in alcuni atteggiamenti:

FERMATEVI per imparare a non dare per scontato tutto ciò che abbiamo. Quel padrone della parabola ci ha affidato tutto, vita, terra, aria, acqua, creato, amici… Abbiamo una grande responsabilità per accogliere e vivere bene tutto ciò.

FARSI ATTENTI AL MONDO, alle situazioni di bisogno, di chi vive una povertà materiale ma anche interiore… A chi vive l’esclusione, un degrado… E’ questione di uno sguardo più profondo, che va oltre l’apparenza.

FARE SILENZIO, questo ci aiuta a rincentrarci per fare chiarezza, dare un nome a ciò che viviamo, trovare luce per le scelte da fare e riuscire ad ascoltare la voce di Dio. Stare attenti e vegliare perché il creatore non ci abbandona non fa mai marcia indietro nel suo progetto d’amore. Cogliere i segni di questo desiderio di incontrarci ci da speranza di diventare  terra fertile perché bagnata dalla sua presenza.

Vieni Signore a visitarci per gustare di essere salvati.