S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

È bellissima questa espressione del salmo 120, quante volte l’ho pregata, ripetuta fino a farla mia, a farla diventare respiro… pregarla anche davanti alle cime dei monti…

È la bellezza della preghiera, non del dire le preghiera. È la vitalità della relazione con Dio, che nasce da dentro, nasce da una fiducia, da un cuore toccato dall’amore gratuito di Dio…

Come è la nostra preghiera?
Siamo fermi a dire le preghiere o ci siamo aperti al pregare?

A volte si può perdere questa relazione, per tanti motivi: una prova della vita, una malattia, un lutto… Altre volte la preghiera diventa una cosa meccanica da fare…
Altre ci stanchiamo perché Dio sembra non ascoltare, sembra essere intento a fare altro…
Ci è di esempio questa vedova… la sua condizione di povera, di emarginata, rappresenta la categoria biblica dei senza difesa. Lei non si lascia schiacciare dalla situazione sfavorevole, neanche dalla ingiustizia la sua preghiera è un no gridato alla rassegnazione al “così vanno le cose”.
Questa donna è insistente, non tanto nel chiedere ma nel fidarsi di Dio, che quel giudice prima o poi farà qualcosa per lei.

Allora ritornando alla nostra preghiera, alla relazione con Dio insistiamo di fidarci di Lui, che lui nel tempi e modi suoi che non sempre è facile comprendere e vedere ci risponderà prontamente.
Non è così scontata la risposta di Dio, tante volte facciamo i conti con la realtà, se Dio è giusto per quale ragione trionfa l’ingiustizia nel mondo? La risposta: “Alzo gli occhi verso i monti da dove mi verrà l’aiuto… io mio aiuto viene dal Signore…”
Non stancarsi di alzare gli occhi verso i monti rinnovando la fiducia nella promessa di Dio, lui non è indifferente al grido dell’uomo. Continuare a gridare la nostra richiesta che si trasforma in fiducia in Dio…

A volte si può essere stanchi di pregare, bella la prima lettura che di fronte alla stanchezza di Mosè ci sono affianco Aronne e Cur che lo sostenevano.
Se si è stanchi, c’è anche una comunità che mi sostiene, che prega per me e con me, è la preghiera di intercessione, fare da ponte tra Dio e la situazione, è il sostegno di una comunità che si sintonizza con il singolo e lo fa rientrare nel grande respiro comunitario della preghiera. Ma il figlio dell’uomo quando tornerà troverà ancora la fede sulla terra?

C’è una canzone di Jovanotti che dice “Mi fido di te… cosa sei disposto a perdere…
Mi fido di te Dio e continuo la mia preghiera e sono disposto a perdere la pretesa di costruirmi da solo le risposte, a darmi per vinto a mollare.
Questa preghiera fiduciosa trasformi il nostro cuore i nostri occhi affinché sappiamo riconoscere le risposte di Dio, il suo regno che si realizza nonostante tutte le apparenti smentite.