S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

Un segno…

Tante volte abbiamo bisogno di vedere un segno per andare avanti, per avere conferme che facciamo bene, che il Signore ci è vicino, non ci abbandona.

Ma vogliamo proprio volere dei segni?

La prima lettura il re Acaz non vuole un segno perché il segno è scomodo, implica il fidarsi di Dio, mentre lui vuole fare da solo…

Il segno che riceve Giuseppe non è proprio di quelli che si attendono, la sua promessa sposa attende un figlio e non è suo… Cosa fare? Come comportarsi verso Maria? Può essere la nostra situazione, una malattia che si aggrava, la morte che si avvicina, il lavoro che non va?

La PAURA che fa da padrona, insieme allo sconforto. Come leggere questi avvenimenti, questi segni? Sono fatti che spiazzano, rompono i progetti, una tranquillità di vita.

Quale è la risposta di Dio? “Non temere di prendere con te Maria, tua sposa.” Non aver paura di fare spazio al fuori programma, non sei da solo.

ACCOGLIERE: cioè fai spazio nella tua vita nel tuo cuore, nella tua mente, nei tuoi progetti anche alla novità. Prendere con te, fare tuo, condividerne le gioie e le fatiche, la situazione, non essere indifferente.

Accogliere è non aver paura di SPORCARTI LE MANI, quanto facile è scaricare le responsabilità, defilarsi, tocca agli altri… Mi sporco, mi comprometto per il bene, per la vita dell’altro. Cerco di fare la mia parte, quanto è nelle mie possibilità.

Accogliere cioè non aver paura di generare con le parole, con i  gesti. Generare vita attraverso di me, possiamo chiederci quanto le nostre parole, il nostro saper ascoltare, le nostre scelte generano vita?

Accogliere è fare spazio, fermarsi è non temere di dire ho bisogno, mi manca un gesto di affetto, di sostegno di stima. E’ fare spazio ai bisogni dell’altro perché trovi casa attraverso di me. Qui a volte si genera la paura che l’altro, il diverso, sia chi la pensa diversamente, sia chi ha bisogno, o l’immigrato mi porta via del mio, mi rovini.

Giuseppe non elimina, si fida e accoglie. Fece come gli aveva ordinato l’angelo. Si fida di accogliere il segno che Gesù è per l’umanità. Giuseppe mette la persona davanti alla legge, per questo è giusto, e noi lo siamo ogni volta che lasciamo la regola quando questa è in contrasto con la persona.

Saper accogliere significa allora dare vita all’Emmanuele, al Dio con noi, Dio che abita ogni nostra umanità bisognosa.