S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

foglietto n. 30/2021

Domenica 18 Luglio 2021
XVI Tempo ordinario

Prenotazione delle Messe per i defunti: in canonica negli orari di apertura e in sacrestia prima e dopo le celebrazioni;

Avviso diocesano: il Vicario generale: mons. Giuliano Brugnotto – Vicario per sacerdoti: don Donato Pavone – Vicario per la pastorale mons. Mario Salviato.

Collaborazione di Trebaseleghe: FESTA di SAN GIACOMO a Fossalta: Sabato 24 luglio ore 18.30 aperitivo, panini, pizze … – Domenica 25 Luglio ore 10.00 Messa solenne; ore 19.00 Cena comunitaria su prenotazione;

Vita nostre parrocchie:
* Centri Estivi – presso le nostre Scuole dell’Infanzia: S. Ambrogio in° 20 –  Silvelle n° 28
* Giovedì 22 Luglio ore 17.45 in Oratorio di Silvelle: Incontro della segreteria della Caritas;

Gesto di Carità: CESTO della CONDIVISIONE in Chiesa (aiuto alle famiglie del territorio, si portano generi di prima necessità riso, legumi, scatolame) verranno distribuiti al sabato pomeriggio presso il Centro Caritas a Levada;

ORATORIO ESTATE 2021 – E stiamo insieme per i ragazzi e le famiglie:
* S. Ambrogio: aperto pomeriggio ore 16.00 – 21.30 campi da gioco e Beach Volley; alla domenica mattina Caffè in Compagnia (con le famiglie)
* Silvelle: aperto al pomeriggio ore 17.00 – 21.30 spazi esterni; il Campo da Tennis viene ultimato in questi giorni e poi è possibile giocare su prenotazione;

Avviso per Silvelle: Martedì 20 Luglio viene chiusa al traffico via Caovilla davanti alla farmacia per i lavori di pulizia della parte superiore del campanile (accesso vietato alle macchine e ai mezzi di trasporto);

Avviso dell’Amministrazione Comunale di Trebaseleghe: La Biblioteca invita le famiglie Serata di Letture Animate per bambini (5-10 anni)     STORIE A PEDALI, ore 20.30:   Giovedì 22 luglio S. Ambrogio Parco di via delle Fonti        Info 0499385358

Celebrazione comunitaria ANNIVERSARI di MATRIMONIO 2021
Domenica 19 settembre S. Messa ore 10.30 a Silvelle
Domenica 26 settembre S. Messa ore 11.00 a S. Ambrogio

Dopo l’estate, vogliamo far festa con gli Sposi che quest’anno festeggiano l’anniversario di matrimonio dal 20° al 60° anno e oltre. È prezioso ricordare nella comunità gli sposi che celebrano una tappa importante di vita insieme.
N.B Si può dare adesione in sacrestia dopo le Messe e in canonica negli orari di apertura (ref. S. Ambrogio Annalisa cell. 339 1428437 – ref. Silvelle Claudia cell. 349 3654641)  entro domenica 5 settembre

COMMENTO AL VANGELO

Finché c’è compassione il mondo può sperare
di E. Rocchi

Vangelo di Marco (6,30-34)

  In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero; egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare.

Venite in disparte e riposatevi un po’. I suoi sono ritornati felici da quell’invio a due a due, da quella missione in cui li aveva lanciati, un pellegrinaggio di Parola e di povertà.

I Dodici hanno incontrato tanta gente, l’hanno fatto con l’arte appresa da Gesù: l’arte della prossimità e della carezza, della guarigione dai demoni del vivere. Ora è il tempo dell’incontro con se stessi, di riconnettersi con ciò che accade nel proprio spazio vitale. C’è un tempo per ogni cosa, dice il sapiente d’Israele, un tempo per agire e un tempo per interrogarsi sui motivi dell’agire. Un tempo per andare di casa in casa e un tempo per “fare casa” tra amici e con se stessi. C’è tanto da fare in Israele, malati, lebbrosi, vedove di Nain, lacrime, eppure Gesù, invece di buttare i suoi discepoli dentro il vortice del dolore e della fame, li porta via con sé e insegna loro una sapienza del vivere.

Viviamo oggi in una cultura in cui il reddito che deve crescere e la produttività che deve sempre aumentare ci hanno convinti che sono gli impegni a dare valore alla vita. Gesù ci insegna che la vita vale indipendentemente dai nostri impegni (G. Piccolo).

La gente ha capito, e il flusso inarrestabile delle persone li raggiunge anche in quel luogo appartato. E Gesù anziché dare la priorità al suo programma, la dà alle persone. Il motivo è detto in due parole: prova compassione. Termine di una carica bellissima, infinita, termine che richiama le viscere, e indica un morso, un crampo, uno spasmo dentro. La prima reazione di Gesù: prova dolore per il dolore del mondo. E si mise a insegnare molte cose. Forse, diremmo noi, c’erano problemi più urgenti per la folla: guarire, sfamare, liberare; bisogni più immediati che non mettersi a insegnare. Forse abbiamo dimenticato che c’è una vita profonda in noi che continuiamo a mortificare, ad affamare, a disidratare. A questa Gesù si rivolge, come una manciata di luce gettata nel cuore di ciascuno, a illuminare la via. Questo Gesù che si mette a disposizione, che non si risparmia, che lascia dettare agli altri l’agenda, generoso di sentimenti, consegna qualcosa di grande alla folla: «Si può dare il pane, è vero, ma chi riceve il pane può non averne bisogno estremo. Invece di un gesto d’affetto ha bisogno ogni cuore stanco. E ogni cuore è stanco» (Sorella Maria di Campello). È il grande insegnamento ai Dodici: imparare uno sguardo che abbia commozione e tenerezza. Le parole nasceranno. E vale per ognuno di noi: quando impari la compassione, quando ritrovi la capacità di commuoverti, il mondo si innesta nella tua anima, e diventiamo un fiume solo. Se ancora c’è chi sa, tra noi, commuoversi per l’uomo, questo mondo può ancora sperare.