S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

foglietto n. 25/2019

23 Giugno 2019 – Corpus Domini

PULIZIE
Dal 24/06 al 29/06 Gr. Genitori ragazzi 3^media ref. Basso Marica
Dal 01/07 al 06/07 C. A n° 19 ref. Zanini Dolfina
Dal 08/07 al 13/06 C.A n° 1 – 4  Ref Fardin Roberto – Sorato Roberto
Dal 15/07 al 20/07 Gruppo genitori ragazzi Ex 3^ media Rif. Vian Anna

CORPUS DOMINI
Domenica 23 giugno è la festa del Corpus Domini, la messa sarà anticipata alle 9.15 poi ci sarà la processione con Gesù Eucarestia fino alla chiesetta di via Berti dove si concluderà con la benedizione del Santissimo Sacramento a tutta la comunità.

BATTESIMI
Sabato 22 giugno durante la messa delle ore 18 battesimo di Marcato Stella di Andrea e Basso Sonia. Domenica 23 giugno durante la messa delle ore 11 battesimo di Scattolin Raoul di Stefano e Cazzaro Luana, e Zanini Giovanni di Mirco e Provino Laura. Li ricordiamo nella preghiera

MESSA CON UNZIONE DEGLI INFERMI
Domenica 23 giugno alle ore 16 in chiesa celebriamo una messa per tutti gli anziani e ammalati, sarà possibile per chi desidera ricevere il sacramento dell’unzione degli infermi. E’ il sacramento per vivere nella fede e sentire la forza e la presenza di Cristo anche nel tempo della malattia. Seguirà in salone un piccolo rinfresco.

GR. EST. PARROCCHIALE
Continua l’avventura del Gr. Est. Parrocchiale, che vede la partecipazione di 93 ragazzi delle elementari e medie, 36 animatori e 25 adulti, impegnati nei laboratori, giochi, preghiera. Saranno accompagnati nelle vicende del villaggio vichingo di Wunder, dove un gruppo di ragazzi diventano cercatori di bellezza per difendere il loro villaggio. Accompagniamo questa attività pastorale perché sia una buona opportunità di crescita umana e di fede.

VARIAZIONE ORARIO MESSE DOMENICALI
Nel periodo estivo dal domenica 7 luglio a domenica 25 agosto l’orario delle messe domenicali è il seguente: a Silvelle ore 9.00 e a S. Ambrogio ore 10.30.

RINGRAZIAMENTO
In occasione della giornata in ricordo di Padre Sergio e dei giubilei sono stati raccolti 750 euro per il sagrato della chiesa. Ringrazio per la generosità dimostrata e il gruppo oratorio per l’organizzazione della bella mattinata di ricordo.

******** LAVORI PIAZZALE DELLA CHIESA ********

ACCESSI L’accesso all’oratorio sarà dal cancello grande della canonica, mentre alla chiesa dalla porta centrale.
A CHE PUNTO SIAMO? In chiesa potete trovare un prospetto dei lavori con lo stato del finanziamento dell’opera: le pietre colorate rappresentano simbolicamente i soldi finora raccolti, quelle vuote aspettano la generosità della comunità! Ad ora sono stati raccolti da buste parrocchiali e offerte varie 32.850 euro.
RACCOLTA FONDI Ogni contributo a favore di tale opera è bene accetto. Ricordiamo l’iniziativa UNA PIETRA PER IL SAGRATO: “acquistare” simbolicamente una o più pietre per il sagrato al costo di 50€ l’una, anche con offerte straordinarie tramite bonifico bancario specificando la causale “Una pietra per il sagrato”.
Di seguito gli estremi per il bonifico: IBAN IT 24 Y 08327 62941 000000012690
PARROCCHIA S. AMBROGIO DI GRION
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ROMA, AG. TREBASELEGHE
Ringrazio fin d’ora quanti collaboreranno e contribuiranno nel miglior modo possibile secondo coscienza e possibilità.

AVVISI DELLA COLLABORAZIONE

ORARIO SS. MESSE NELLE PARROCCHIE DELLA COLLABORAZIONE

PROPOSTA SPOSI NUOVI
A tutte le coppie che desiderano fare una esperienza insieme ad altri o che pensano di dedicare del tempo a se stessi, è rivolta la proposta di “Sposi Nuovi” che potremmo vivere dal 10 al 17 agosto a Crespano del Grappa presso la casa don Chiavacci.
Sarà un tempo per sperimentare, nella semplicità del vivere quotidiano vissuto assieme, attività di incontro, di ascolto, di convivialità e momenti di spiritualità.
Nello stesso tempo per i figli sarà una occasione per vivere esperienze di gioco e di crescita con altri ragazzi.
Per informazioni: Don Rolando 049-9385064; Tiziano e Mara 049-9386618; Germano e Chiara 049-9386780.

MEDITAZIONE SULL’EUCARISTIA di Papa Francesco

Papa Francesco durante la propria riflessione antecedente l’Angelus di ieri, non solo ha insegnato a cosa serve la Santa Messa, di cui abbiamo già avuto modo di parlare, ma ha insegnato il significato dell’Eucarestia: le due cose sono collegate, chiaramente, essendo la seconda il cuore della prima.
“L’Eucaristia non è una preghiera privata o una bella esperienza spirituale“, ha detto Papa Francesco; l’eucarestia non è neppure “una semplice commemorazione di ciò che Gesù ha fatto nell’Ultima Cena“.
Che cosa è dunque l’Eucarestia? “Noi diciamo, per capire bene, che l’Eucaristia è “memoriale” – ha risposto il Santo Padre – ossia un gesto che attualizza e rende presente l’evento della morte e risurrezione di Gesù“.
Questo significa che “il pane è realmente il suo Corpo donato per noi, il vino è realmente il suo Sangue versato per noi“.
L’Eucaristia, ha proseguito Bergoglio, “è Gesù stesso che si dona interamente a noi”. Nutrirci di Lui e dimorare in Lui mediante la Comunione eucaristica – ha detto – trasforma la nostra vita, se lo facciamo con fede“.
Grazie all’Eucarestia, la nostra vita si “trasforma in un dono a Dio e ai fratelli” E’ per mezzo dell’Eucaristia, infatti, che Gesù ci lascia con uno scopo preciso: che noi tutti possiamo diventare una cosa sola con Lui. In tal senso “nutrirci di quel “Pane di vita” significa entrare in sintonia con il cuore di Cristo, assimilare le sue scelte, i suoi pensieri, i suoi comportamenti – ha dunque aggiunto Papa Francesco – significa entrare in un dinamismo di amore e diventare persone di pace, persone di perdono, di riconciliazione, di condivisione solidale. Le stesse cose che Gesù ha fatto“.

“Vivere in comunione reale con Gesù su questa terra ci fa già passare dalla morte alla vita – ha dunque concluso il Santo Padre – Il Cielo incomincia proprio in questa comunione con Gesù!“.

COMMENTO AL VANGELO

Condividere gioco divino cui il Signore invita tutti
di E. Rocchi

Né a noi né a Dio è bastato darci la sua Parola. Troppa fame ha l’uomo, e Dio ha dovuto dare la sua Carne e il suo Sangue (Divo Barsotti). Neppure il suo corpo ha tenuto per sé: prendete, mangiate, neppure il suo sangue ha tenuto per sé: prendete, bevete. Neppure il suo futuro: sarò con voi tutti i giorni fino al consumarsi del tempo. La festa del Corpo e Sangue del Signore è raccontata dal vangelo attraverso il segno del pane che non finisce. I Dodici sono appena tornati dalla missione, erano partiti armati d’amore, e tornano carichi di racconti. Gesù li accoglie e li porta in disparte. Ma la gente di Betsaida li vede, accorre, li stringe in un assedio che Gesù non può e non vuole spezzare.

Allora è lui a riprendere la missione dei Dodici: cominciò a parlare loro di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.

C’è tutto l’uomo in queste parole, il suo nome è: creatura che ha bisogno, di pane e di assoluto, di cure e di Dio.

C’è tutta la missione di Cristo, e della Chiesa: insegnare, nutrire, guarire. E c’è il nome di Dio: Colui che si prende cura.

La prima riga di questo Vangelo la sento come la prima riga della mia vita. Sono uno di quei cinquemila, in quella sera sospesa: il giorno cominciava a declinare; è il tempo di Emmaus, tempo della casa e del pane spezzato. Mandali via, tra poco è buio e qui non c’è niente… Gli apostoli hanno a cuore la situazione, si preoccupano della gente e di Gesù, ma non hanno soluzioni da offrire: che ognuno si risolva i suoi problemi da solo. Hanno un vecchio mondo in cuore, in quel loro cuore che pure è buono, ed è il mondo dell’ognuno per sé, della solitudine. Ma Gesù non li ascolta, lui non ha mai mandato via nessuno. Vuole generare, come si genera un figlio, un nuovo mondo. Vuole fare di quel luogo deserto, di ogni deserto, una casa, dove si condividono pane e sogni. Per questo risponde: date loro voi stessi da mangiare. Gli apostoli non possono, non sono in grado, hanno soltanto cinque pani e due pesciolini. Ma a Gesù non interessa la quantità, e passa subito a un’altra logica, sposta l’attenzione da che cosa mangiare a come mangiare: fateli sedere a gruppi, a tavolate, create mense comuni, comunità dove ognuno possa ascoltare la fame dell’altro e faccia circolare il pane che avrà fra le mani.

Infatti non sarà lui a distribuire, ma i discepoli, anzi l’intera comunità. Il gioco divino, al quale in quella sera tutti partecipano, non è la moltiplicazione, ma la condivisione (R. Virgili). Allora il pane diventa una benedizione (alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, e lo spezzò) e non una guerra.

E tutti furono saziati. C’è tanto pane nel mondo che a condividerlo davvero basterebbe per tutti.

 (Letture: Genesi 14,18-20; Salmo 109; 1 Corinzi 11,23-26; Luca 9, 11-17).