S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

foglietto n. 17/2021

Domenica 25 Aprile 2021
IV di Pasqua

Il pastore dona la vita per il suo gregge

Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

Vangelo di Giovanni (10,11-18)
   Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore (…)».

Dal messaggio di Papa Francesco per la Giornata delle vocazioni
 San Giuseppe di cui in questo anno ricordiamo nella Chiesa la sua figura, era un uomo che non strabiliava, non era dotato di carismi particolari, non appariva speciale agli occhi di chi lo incontrava. Non era famoso e nemmeno si faceva notare: i Vangeli non riportano nemmeno una sua parola. Eppure, attraverso la sua vita ordinaria, ha realizzato qualcosa di straordinario agli occhi di Dio. Dio vede il cuore e in San Giuseppe ha riconosciuto un cuore di padre, capace di dare e generare vita nella quotidianità. A questo tendono le vocazioni: a generare e rigenerare vite ogni giorno. Il Signore desidera plasmare cuori di padri, cuori di madri: cuori aperti, capaci di grandi slanci, generosi nel donarsi, compassionevoli nel consolare le angosce.

    Di questo hanno bisogno il sacerdozio e la vita consacrata, oggi in modo particolare, in tempi segnati da fragilità e sofferenze dovute anche alla pandemia, che ha originato incertezze e paure circa il futuro e il senso stesso della vita. San Giuseppe ci viene incontro con la sua mitezza, da Santo della porta accanto; al contempo la sua forte testimonianza può orientarci nel cammino.

In questi giorni è mancata Pesce Maria, affidiamo al Signore risorto questa sorella e ricordiamo la sua famiglia.

PULIZIE ORATORIO E SALE CATECHISMO
Settimana dal 26/04 al 30/04 ref. Benozzi Lara
Settimana dal 03/05 al 08/05 ref. Bortolozzo Alba
Settimana dal 10/05 al 15/05 ref. Brianese Elisabetta
Settimana dal 24/05 al 29/05 – ref. Benozzi Lara

Progetto diocesano “Sta a noi”: ecco la rete di aiuto
Sono attivi gli sportelli che prevedono un fondo a sostegno delle famiglie in difficoltà economica a causa della pandemia. Questo progetto, voluto dal Vescovo, è utile per dare sostegno alle famiglie che si sono trovate improvvisamente in situazioni economiche difficili a causa della pandemia.
Il fondo parte con una dotazione di 550.000 euro, messi dalla Diocesi di Treviso. Ma tutti, singoli, famiglie, istituzioni potranno partecipare al progetto versando nel conto corrente dedicato, intestato ad Associazione Servitium Emiliani Onlus, Iban IT19L0501812000000017039181 – Banca Etica, con causale: offerta progetto Fondo di Comunità. Ogni famiglia potrà ricevere fino a 3.000 euro a fondo perduto, mentre ogni impresa potrà contare fino a 25.000 euro che potrà restituire in massimo 72 rate.

Gesto di Carità: Raccolta dei generi alimentari – CESTO della CONDIVISIONE, in Chiesa (aiuto alle famiglie del territorio, si portano generi di prima necessità riso, legumi, scatolame) verranno distribuiti al sabato pomeriggio presso il Centro Caritas a Levada

Appuntamenti della Settimana:
* Domenica 25 aprile ore 9.10 presso il monumento dei caduti, la cittadinanza è invitata alla celebrazione dell’Anniversario della Liberazione, per la cerimonia dell’alzabandiera. Ore 9.30 celebrazione della Messa in chiesa; ore 11.30 in Chiesa a Silvelle: Incontro catechesi con i genitori della 3^ Elementare in preparazione alla Festa del perdono;
* Lunedì 26 aprile ore 20.30 – 21.30 in Chiesa a Silvelle: “Ascolto della Parola” per giovani, adulti, con modalità del Vangelo nelle case
* Martedì 27 aprile Festa di San Liberale (patrono della nostra Diocesi)
ore 8.30 S. Messa in chiesa a S. Ambrogio
ore 18.30 S. Messa del Vescovo in cattedrale a Treviso
* Martedì 27 aprile ore 18.00 in Canonica di S. Ambrogio: Incontro della segreteria della Caritas della Collaborazione pastorale;
ore 20.00 a Silvelle: Recita del Rosario a piedi lungo l’Ostiglia (preghiera per le famiglie e i ragazzi);
* Mercoledì 28 aprile ore 20.30 Canonica di S. Ambrogio: Incontro Consiglio per gli affari economici;

Catechesi S. Ambrogio aprile e maggio in Oratorio

Iniziative Estive per le 4 Parrocchie di Trebaseleghe: GREST Estate 2021 stiamo progettando qualche esperienza per i ragazzi, chiediamo la disponibilità degli adulti, contattare don Riccardo 3202471343

Ringraziamo di cuore coloro che in questi giorni, hanno dato il loro apporto alla comunità con la BUSTA PARROCCHIALE che è estata recapitata in parrocchia, segno di collaborazione agli impegni economici della comunità.

* In questi giorni stiamo ultimando i lavori del Sagrato della Chiesa nella parte verso il campanile e il risultato è molto bello. Continuano in maniera spedita anche i lavori di ristrutturazione della Sala Teatro che saranno completati per fine estate, anche qui le premesse sono buone.

MESE di MAGGIO – dedicato alla Madonna e recita del Rosario

* Sabato 1 maggio: (ogni sabato di questo mese) ore 18.00 in chiesa recita del Rosario per gli ammalati;
Mese di maggio le Messe feriali del martedì e del venerdì saranno celebrate alla sera in alcuni luoghi della parrocchia, ci sarà una preghiera di benedizione delle famiglie che abitano in quella località:
   Programma 1^Settimana:
* Martedì 4 Maggio ore 20.30 S. Messa presso Trattoria al Grion, in via Rio S. Martino;
* Venerdì 7 Maggio ore 20.30 S. Messa presso famiglia di Fernanda Tonetto – inizio di via Ramo con il centro del paese;

Altro momento di preghiera – ogni giovedì a partire dal 6 Maggio alle ore 20.30 in Cimitero S. Rosario per i nostri defunti

COMMENTO AL VANGELO

Il Dio-pastore dona la vita anche a chi gliela toglie
di E. Rocchi

Io sono il buon pastore! Per sette volte Gesù si presenta: “Io sono” pane, vita, strada, verità, vite, porta, pastore buono. E non intende “buono” nel senso di paziente e delicato con pecore e agnelli; non un pastore, ma il pastore, quello vero, l’autentico. Non un pecoraio salariato, ma quello, l’unico, che mette sul piatto la sua vita. Sono il pastore bello, dice letteralmente il testo evangelico originale. E noi capiamo che la sua bellezza non sta nell’aspetto, ma nel suo rapporto bello con il gregge, espresso con un verbo alto che il Vangelo oggi rilancia per ben cinque volte: io offro! Io non domando, io dono. Io non pretendo, io regalo. Qual è il contenuto di questo dono? Il massimo possibile: “Io offro la vita”. Molto di più che pascoli e acqua, infinitamente di più che erba e ovile sicuro. Il pastore è vero perché compie il gesto più regale e potente: dare, offrire, donare, gettare sulla bilancia la propria vita.

Ecco il Dio-pastore che non chiede, offre; non prende niente e dona il meglio; non toglie vita ma dà la sua vita anche a coloro che gliela tolgono. Cerco di capire di più: con le parole “io offro la vita” Gesù non si riferisce al suo morire, quel venerdì, inchiodato a un legno. “Dare la vita” è il mestiere di Dio, il suo lavoro, la sua attività inesausta, inteso al modo delle madri, al modo della vite che dà linfa al tralci (Giovanni), della sorgente che zampilla acqua viva (Samaritana), del tronco d’olivo che trasmette potenza buona al ramo innestato (Paolo). Da lui la vita fluisce inesauribile, potente, illimitata.

Il mercenario, il pecoraio, vede venire il lupo e fugge perché non gli importa delle pecore. Al pastore invece importano, io gli importo. Verbo bellissimo: essere importanti per qualcuno! E mi commuove immaginare la sua voce che mi assicura: io mi prenderò cura della tua felicità.

E qui la parabola, la similitudine del pastore bello si apre su di un piano non realistico, spiazzante, eccessivo: nessun pastore sulla terra è disposto a morire per le sue pecore; a battersi sì, ma a morire no; è più importante salvare la vita che il gregge; perdere la vita è qualcosa di irreparabile. E qui entra in gioco il Dio di Gesù, il Dio capovolto, il nostro Dio differente, il pastore che per salvare me, perde se stesso.

L’immagine del pastore si apre su uno di quei dettagli che vanno oltre gli aspetti realistici della parabola (eccentrici li chiama Paul Ricoeur). Sono quelle feritoie che aprono sulla eccedenza di Dio, sul “di più” che viene da lui, sull’impensabile di un Dio più grande del nostro cuore. Di questo Dio io mi fido, a lui mi affido, credo in lui come un bambino e vorrei mettergli fra le mani tutti gli agnellini del mondo.