S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

foglietto n. 9/2022

Domenica 27 Febbraio 2022
VIII del Tempo Ordinario

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    Messaggio del Papa per la Quaresima: “Non stanchiamoci di fare il bene” – La Quaresima come tempo di conversione, di rinnovamento personale e comunitario, soprattutto come immagine dell’intera esistenza terrena. Il Papa si concentra sulla vita dell’uomo che paragona a un campo, da seminare con opere buone perché possa dare frutti di pace e di amore.

Appuntamenti della settimana e Avvisi pastorali

Questa settimana sono sospesi gli incontri di catechesi per elementari e medie, i ragazzi sono invitati in Chiesa mercoledì 2 marzo ore 15.30 Rito delle Ceneri all’inizio della Quaresima;

Preghiera per la Pace in Ucraina – invitiamo le famiglie alla sera a recitare il Rosario e Venerdì 4 marzo ore 15.00 alla Via Crucis pregheremo per la Pace

Domenica: ore 9.30 S. Messa con i ragazzi del catechismo e le famiglie;
ore 10.15 – 12.30 a S. Ambrogio: Apertura del Bar dell’Oratorio per ragazzi e famiglie

* Lunedì ore 16.00 Salone del Teatro a S. Ambrogio: “Tuffati nel Grest 2022” incontro con adolescenti delle superiori, per l’attività estiva; (tutti sono invitati dalla 1^ alla 4^ Superiore);

* Mercoledì delle Ceneri inizio Quaresima – Celebrazioni: ore 15.30 per ragazzi e anziani, ore 19.00 Messa per giovani e adulti; Giornata di digiuno e preghiera per la Pace in Ucraina, chiesta da papa Francesco;

* Venerdì di quaresima: ore 15.00 in Chiesa Via Crucis; ore 20.30 in Chiesa a Trebaseleghe (per le nostre parrocchie): Adorazione eucaristica, preghiera per la pace in Ucraina – invitati gli adulti

* Sabato 5 marzo ore 15.00 – 17.00 a Treviso Chiesa di S. Nicolò: Convegno diocesano dei ministri della Comunione;
ore 15.30 in Oratorio S. Ambrogio: per le Elementari Prove di Canto “CORETTO dei RAGAZZI”;

Domenica 6 Marzo 1^ di Quaresima: ore 9.30 S. Messa con i ragazzi del catechismo e le loro famiglie; (al termine consegna della preghiera in famiglia);  ore 14.30 in Teatro a S. Ambrogio: Incontro ragazzi della Cresima di S. Ambrogio e Silvelle – ore 17.00 incontro con i loro  genitori e padrini – madrine; ore 18.15 S. Messa per ragazzi e famiglie;

(Celebrazione della Cresima: Domenica 3 Aprile ore 11.30 a S. Ambrogio – ore 17.00 a Silvelle);

Lunedì 7 Marzo ore 20.30 Oratorio di Silvelle: 1° Incontro quaresimale di Collaborazione pastorale, per tutti i volontari della Caritas e le persone attente a quanti soffrono nelle parrocchie:

“Carità e Poveri, impegno della Chiesa”; (2° Incontro Lunedì 21 marzo);

Prenotazione delle Messe per i defunti: in canonica e in sacrestia prima e dopo le celebrazioni;

Appuntamenti spirituali in Quaresima:

* al Martedì dall’8 marzo ore 19.00 a Silvelle: S. Rosario per la Pace – cammino a piedi lungo l’Ostiglia; proposta di preghiera per le famiglie, come chiede Papa Francesco;

* al Venerdì ore 15.00 Via Crucis per ragazzi e famiglie meditazione sulla passione di Gesù;

Colletta Missionaria di Quaresima “Un Pane per amor di Dio” – si può lasciare l’offerta nell’elemosiniere in centro alla chiesa – segno concreto di aiuto ai fratelli e sorelle più poveri

COMMENTO AL VANGELO

Chi non ama vede solo il male attorno a sé
di E. Rocchi

Vangelo di Luca (6,39-45)

 Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.

Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello? Notiamo la precisione del verbo: perché “guardi”, e non semplicemente “vedi”; perché osservi, fissi lo sguardo su pagliuzze, sciocchezze, piccole cose storte, scruti l’ombra anziché la luce di quell’occhio? Con una sorta di piacere maligno a ricercare ed evidenziare il punto debole dell’altro, a godere dei suoi difetti. Quasi a giustificare i tuoi. Un motivo c’è: chi non vuole bene a se stesso, vede solo male attorno a sé; chi non sta bene con sé, sta male anche con gli altri. Invece colui che è riconciliato con il suo profondo, guarda l’altro con benedizione.
Con sguardo benedicente.

Dio guardò e vide che tutto era cosa molto buona (Gen 1,31). Il Dio biblico è un Dio felice, che non solo vede il bene, ma lo emana, perché ha un cuore di luce e il suo occhio buono è come una lampada, dove si posa diffonde luce (Mt 6,22). Un occhio cattivo invece emana oscurità, moltiplica pagliuzze, diffonde amore per l’ombra. Alza una trave davanti al sole.

Non c’è albero buono che faccia frutti cattivi. La morale evangelica è un’etica della fecondità, di frutti buoni, di sterilità vinta e non di perfezione. Dio non cerca alberi senza difetti, con nessun ramo spezzato dalla bufera o contorto di fatica o bucato dal picchio o dall’insetto. L’albero ultimato, giunto a perfezione, non è quello senza difetti, ma quello piegato dal peso di tanti frutti gonfi di sole e di succhi buoni. Così, nell’ultimo giorno, quello della verità di ogni cuore (Mt 25), lo sguardo del Signore non si poserà sul male ma sul bene; non sulle mani pulite o no, ma sui frutti di cui saranno cariche, spighe e pane, grappoli, sorrisi, lacrime asciugate.
La legge della vita è dare.

È scritto negli alberi: non crescono tra terra e cielo per decine d’anni per se stessi, semplicemente per riprodursi: alla quercia e al castagno basterebbe una ghianda, un riccio ogni 30 anni. Invece ad ogni autunno offrono lo spettacolo di uno scialo di frutti, uno spreco di semi, un eccesso di raccolto, ben più che riprodursi. È vita a servizio della vita, degli uccelli del cielo, degli insetti affamati, dei figli dell’uomo, di madre terra. Le leggi della realtà fisica e quelle dello spirito coincidono. Anche la persona, per star bene, deve dare, è la legge della vita: deve farlo il figlio, il marito, la moglie, la mamma con il suo bambino, l’anziano con i suoi ricordi. Ogni uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore. Noi tutti abbiamo un tesoro, è il cuore: da coltivare come un Eden; da spendere come un pane, da custodire con ogni cura perché è la fonte della vita (Proverbi, 4, 23). Allora, non essere avaro del tuo cuore: donalo.