S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

Il vangelo di oggi è come una sberla in faccia che ci sveglia e ci pone davanti la misericordia di Dio.

Oggi fa sempre notizia la violenza… ci abituiamo. Invece, almeno personalmente, ci sorprendono i gesti di gratuità, ci spiazzano perché al momento non ne troviamo un senso, una funzionalità.

Non opporsi con violenza al malvagio, amare i nemici, pregare per chi ci perseguita, aiutare gratuitamente….  Non è scontato, ci verrebbe subito da mollare, sono gesti di alta gratuità. Tutto ciò è possibile se guardiamo a come Dio si rivolge a noi: “Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore.

La misericordia nel suo aspetto femminile è il viscerale amore materno, che si commuove di fronte alle fragilità della sua creatura, appena nata l’abbraccia, fornendo tutto quello che le manca perché possa vivere e crescere. Nel suo aspetto maschile, è la fedeltà forte del padre che sempre sostiene, perdona e torna a rimettere in cammino i suoi figli.

Gesù ci chiede di vivere questa misericordia solo se prima noi ne  abbiamo fatto esperienza, se ci nutriamo di essa.

Allora il primo passaggio è quello di avere uno sguardo sulla nostra vita che ci aiuta a vedere dove abbiamo fatto esperienza di questa gratuità spiazzante, attraverso i fatti, le persone, attraverso i sacramenti. Anche vedere come nutrirsi di questa gratuità, perché ne abbiamo bisogno quotidianamente.

Ecco allora il secondo passaggio: gli atteggiamenti che ci suggerisce Gesù sono una concretizzazione di questa misericordia che anche noi, perché figli amati, siamo chiamati a mostrare, a testimoniare.

Possiamo dire che Gesù ci offre un modo diverso di rispondere, di affrontare alcune situazioni.

Di fronte a una violenza, Gesù chiede di rispondere non con una pari violenza ma con la mitezza, la bontà. Essere disarmati, non incutere paura, non perché siamo amanti della debolezza ma per assumere una iniziativa coraggiosa di riallacciare relazioni, perdonando, facendo il primo passo, andando incontro.

Amare i nemici, pregare per chi ci perseguita, rispondere al torto subito non con la vendetta ma con la misericordia. E’ imparare a disinnescare la vedetta con la misericordia, con l’arma della preghiera, chi può farci del male. Non riversare su altri la violenza, il male subito.

Da’ a chi ti chiede… di fronte alle necessità che possiamo incontrare non rispondere con l’indifferenza ma con l’aiuto vero mosso da un cuore misericordioso che mette in atto tutto ciò che è possibile per fa crescere e vivere l’altro.

Voi dunque siate perfetti come è perfetto il Padre vostro… In tutto questo il centro non siamo noi, i nostri diritti calpestati ma la gratuità di cui abbiamo fatto esperienza. Questo ci da la forza di porre segni forti nella quotidianità, gratuità che sa disarmare, sa far crescere, che sa puntare i piedi quando ci sono ingiustizie verso l’umanità. Il Signore è buono e grande nell’amore… possiamo sentire queste parole quando qualcuno ha sperimentato la misericordia di Dio attraverso di noi.