Iniziamo in questa prima domenica di quaresima ad abitare le nostre case a partire dalla porta. Essa rappresenta la soglia, luogo di passaggio per far entrare e uscire le persone e noi stessi..
Possiamo far emergere quali atteggiamenti assumiamo davanti alla porta: si guarda chi c’è prima di far entrare qualcuno. La porta permette ad una famiglia di essere aperta accogliente verso chi ha bisogno, di essere aperta per uscire verso le necessità delle persone, di non rimanere chiusa in se stessa. Alla porta possiamo accogliere chi arriva dopo una giornata di lavoro. Possiamo chiederci chi lasciamo entrare nelle nostre case attraverso la porte: attraverso la televisione, il social, il telefono? Come accogliamo chi arriva?
La porta permette anche di chiudere, lasciar fuori persone indesiderate, pericolose; c’è bisogno di avere alcuni momenti dove chiudere la porta per non disperdersi come famiglia, come coppia e ritrovare la propria intimità, poter fermarsi guardarsi negli occhi, condividere, ricuperare energie e forze.
E’ importante per ogni famiglia, per ognuno che vive nella propria casa imparare a vivere la porta non solo quella delle nostre case ma anche la porta del nostro cuore, dei nostri sensi. Chi decidiamo di far entrare nella nostra vita, a quale voce diamo credito per fare le nostre scelte quotidiane?
Oggi ci viene presentato Gesù nel deserto che viene tentato. La tentazione è l’esperienza di ogni giorno, non è peccato ma è l’essere alla soglia della porta e trovarci a decidere chi far entrare e chi lasciare fuori dalla nostra vita. E’ decidere di chi fidarsi: di Dio che vuole il nostro bene e felicità oppure del male che ci inganna ci fa vedere una cosa per un’altra. Gesù ci è di esempio di come imparare a saper riconoscere lo spirito del male e di come imparare a scegliere di fidarci di Dio, di non dubitare di Lui.
Lo spirito del male ci inganna a partire dai nostri bisogni: la fame, di che queste pietre diventino pane. Usa il tuo potere per una cosa buona ma di fatto è far dipendere la nostra felicità dalle cose, posso fare a meno di Dio. Trasforma queste cose in beni di profitto, usa le cose per soddisfare ogni tua fame, usa e abusa di ogni cosa per te. E’ una possibilità oggi molto concreta, che porta a distruggere le cose i beni e non riconoscerli più come dono.
Poi ci inganna su potere, avrai tutto il potere per possedere basta che mi adorerai. Per il potere rinnegare l’essere figlio di Dio amato, che ci ha dato tutto perché potessimo godere e gustare. L’inganno di pensare che più potere abbiamo più siamo, un potere per i propri interessi e non per servire il bene degli altri.
Se sei figlio di Dio gettati giù… l’inganno di far dubitare che Dio è per noi sempre, non serve metterlo alla prova. Quante volte ci viene da dubitare che Dio sia per noi quando siamo dentro ad una prova, ad una sofferenza, malattia.
Gesù nella porta della tentazione ci insegna a chi chiudere la porta perché non entri e crei distruzione, confusione in noi e negli altri, e sa a chi aprire a dar credito. La Parola di Dio è la chiave per poter imparare a chiudere l’accesso al male e aprire alla rinnovata fiducia in Dio che vuole la nostra vita.
In questa prima settimana di quaresima impariamo a sostare e vivere la porta delle nostre case, la porta del nostro cuore per scegliere ciò che ci fa vivere.